Il bilancio delle misure anti covid-19 della Questura di Catanzaro

Questura di Catanzaro
Questura di Catanzaro

Disposte dal Questore di Catanzaro – Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza – oltre 100 misure di prevenzione nel periodo di lockdown per l’emergenza covid-19

I controlli finalizzati ad assicurare il rispetto delle norme previste per evitare il diffondersi del contagio da covid-19, che hanno impegnato sinergicamente la Polizia di Stato e le altre Forze di Polizia, in particolare nel periodo del loockdown, hanno costituito l’occasione per una significativa intensificazione dei servizi di controllo del territorio, nell’ambito dei quali sono state verificate le posizioni di diversi soggetti rintracciati nel corso di tali attività.

All’esito delle verifiche tendenti ad accertare, innanzitutto, le ragioni per le quali i cittadini si trovassero fuori dalle proprie abitazioni, in periodo di limitazione della circolazione, sono stati controllati anche soggetti che, in ragione delle circostanze di tempo e di luogo o dei loro trascorsi criminali, sono, poi, stati destinatari di misure di prevenzione personali adottate dal Questore della provincia di Catanzaro – autorità provinciale di Pubblica Sicurezza.

Tali provvedimenti di carattere preventivo, spesso rivelatisi particolarmente efficaci ancor prima dell’attivazione degli ulteriori strumenti di tipo punitivo penale, possono essere adottati dal Questore nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza pubblica, in quanto si ritiene che vivano con i proventi di attività delittuose ovvero siano dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza o la tranquillità pubblica.

Inoltre, particolare attenzione, è stata riservata a tutte quelle situazioni di “forzata” convivenza fra le mura domestiche, che potevano acuire contrasti, talvolta già preesistenti, con conseguenze lesive per vittime vulnerabili o minori, in relazione alle quali è previsto che il Questore possa adottare
specifiche misure di prevenzione, quali gli “ammonimenti” per violenza domestica per stalking.

Al riguardo il Questore di Catanzaro, Mario Finocchiaro, a conclusione di approfondite istruttorie condotte dalla Divisione Anticrimine della Questura, negli ultimi tre mesi, ha emesso 62 Avvisi Orali nei confronti di persone ritenute pericolose per la sicurezza pubblica, ai quali è stato intimato di tenere una condotta conforme alla legge.

In 4 casi sono stati adottati Avvisi Orali Aggravati, che prevedono ulteriori prescrizioni, fra cui quella del divieto di possedere o utilizzare apparati di comunicazioni radiotrasmittenti, radar e visori notturni, indumenti e accessori per la protezione balistica individuale, mezzi di trasporto blindati o modificati al fine di aumentarne la potenza o la capacità offensiva, ovvero comunque predisposti al fine di sottrarsi ai controlli di polizia, armi a modesta capacità offensiva, riproduzioni di armi di qualsiasi tipo, compresi i giocattoli riproducenti armi o strumenti, in libera vendita, in grado di nebulizzare liquidi o miscele irritanti, prodotti pirotecnici, nonché sostanze infiammabili ed altri mezzi idonei a provocare lo sprigionarsi delle fiamme.

Nei confronti di 34 soggetti, ritenuti pericolosi e rintracciati al di fuori dei luoghi di residenza senza giustificato motivo, il Questore ha adottato altrettanti provvedimenti di Rimpatrio Con Foglio Di Via Obbligatorio, inibendo loro di ritornare, senza preventiva autorizzazione, per un periodo di tre anni, nel comune dal quale sono stati allontanati.

Sono state, inoltre, considerate e valutate situazioni che evidenziavano atti persecutori (stalking) o di violenze domestiche in danno si soggetti vulnerabili, per le quali il Questore di Catanzaro ha adottato 7 Ammonimenti per Stalking, nei confronti di D.F.F. 45 anni, A.T. 46 anni, P.G. 44 anni, S.F. 73 anni, F.G. anni 50, C.A. 40 anni, K.T. anni 57, soggetti legati alle vittime da pregressi rapporti sentimentali, di amicizia o di vicinato, nonché 2 Ammonimenti Per Violenza Domestica nei confronti di S.G. di anni 35 e C.P di anni 49. In particolare, quest’ultimo tiranneggiava i fratelli
conviventi, aggredendoli verbalmente e fisicamente per futili motivi e trattenendo, a titolo esclusivo, l’importo percepito dal nucleo familiare come reddito di cittadinanza.