Il “gioco” da bulli che ha quasi ucciso una persona con problemi psichici

problemi psichici
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Cinque ragazzi, di cui solo tre appena maggiorenni. Una “baby gang” che perseguitava un uomo, una persona invalida con problemi psichici, così per “gioco”, ha toccato il fondo, arrivando a mettere a rischio la vita dell’uomo vittima di bullismo. Un gioco da bulli che ha quasi ucciso l’uomo e che è costato il carcere ai tre ragazzi maggiorenni e la vita di comunità ai due minorenni del gruppo o per meglio dire del “branco”.

In particolare, i cinque giovani il 2 agosto 2020, dopo diversi episodi di bullismo, fatti di umiliazioni, inseguimenti ed atti vandalici nei confronti dell’uomo con problemi psichici, sono arrivati ad introdursi in casa sua. Hanno approfittato della porta lasciata semiaperta ed hanno appiccato l’incendio.

Prima di dileguarsi i “bulli” hanno gettato dell’acqua addosso all’uomo che stava dormendo. Quest’ultimo per fortuna è riuscito a sfuggire alle fiamme e a mettersi in salvo. La sua casa invece è stata divorata dall’incendio.

Una volta messosi in salvo l’uomo è riuscito a dare le indicazioni utili alle forze dell’ordine giunte sul posto. Indicazioni che hanno permesso di individuare i cinque ragazzi. Il fatto è accaduto a Castrovillari, in provincia di Cosenza.

Il provvedimento di carcerazione e di destinazione in comunità è arrivato ieri con disposizione dei Giudici di Castrovillari. Il gruppo composto dai cinque giovani è stato ritenuto responsabile dell’incendio doloso.

Il gioco dei bulli

Un atteggiamento discriminatorio e violento quello perpetuato dai cinque bulli. Un episodio di violenza e di cattiveria gratuita nei confronti di una persona colpevole solo di essere “diversa”. Episodio di bullismo questo che non è di certo il primo e che non sarà di certo l’ultimo.

È una condotta che dilaga sempre più da diversi anni nei più giovani. Una condotta che fa parte di un fenomeno sociologico che non conosce confini geografici e che causa conseguenze anche molto gravi (vedi il caso Audrie Pott e Daisy Coleman).