Una tre giorni intensa, quella del giornalista e reporter Sebastiano Caputo, che, di ritorno dalla Siria, ha proiettato in esclusiva, ed in Calabria, i suoi reportage dal fronte siriano e presentato il suo manoscritto “Alle Porte di Damasco. Viaggio nella Siria che resiste”.
Una testimonianza che ha rotto gli schemi di un’informazione molto spesso fuorviante e manipolata che ci presenta i carnefici come vittime e le vittime come carnefici, omettendo di dire che la Siria non ha aggredito nessuno ma è stata aggredita e si è difesa; che in Siria le numerose confessioni religiose convivono pacificamente e la libertà religiosa e di culto garantita a tutti e che esiste un Parlamento eletto attraverso libere elezioni. E che gli interessi economici e geopolitici sono i veri motivi per i quali la coalizione dell’“euro-petrol-dollaro” ha deciso di distruggere il Paese ed abbattere il Governo di Damasco.
Quello di Sebastiano Caputo è stato un resoconto dal “campo”, e non dalle retrovie, che ha ripercorso le fasi di questa tragedia, che dura da cinque lunghi anni, e che solo apparentemente è lontana da noi.
E lo ha fatto con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue, con l’amore per la verità, quella che ogni vero giornalista dovrebbe avere a cuore e trasmettere ai propri lettori.
L’Associazione “Cantiere Laboratorio” e l’“Osservatorio sulle Comunità Cristiane in Medio Oriente”, che hanno organizzato il viaggio e gli eventi ed hanno accompagnato il giovane reporter, ringraziano tutti i sodalizi, associazioni, movimenti politici e culturali, gli amici, e quanti, anche a titolo personale, hanno collaborato, aderito e partecipato e così contribuendo al notevole successo, sia per interesse che per partecipazione, agli incontri del 6, 7 e 8 maggio rispettivamente a Catanzaro, Locri e Lamezia Terme.