A Conflenti, piccolo paese dell’entroterra catanzarese, è ufficialmente partito il progetto denominato LegalMente, promosso dall’Amministrazione Comunale e cofinanziato dai Ministeri dell’Interno e dell’Istruzione.
Un progetto che si avvale di due partner fondamentali quali l’Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” e l’associazione culturale Libramenti.
“Tra le tante idee, abbiamo scelto di realizzare un murales di gradi dimensioni, inerente al tema della legalità, e diversi laboratori creativi rivolti ai ragazzi in età scolare” ha dichiarato il Presidente del Consiglio Comunale Alessio Bressi.
Alla presentazione, tenutasi nella mattinata di ieri in una sala consiliare gremita, ha partecipato Annamaria Frustaci, sostituto procuratore presso la Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
Per l’occasione la dottoressa ha presentato il suo libro “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia” ed ha dialogato con gli alunni dell’Istituto Comprensivo.
Al dibattito moderato da Mariano Marotta hanno preso parte anche il sindaco, Emilio Francesco D’Assisi, il vicesindaco Federico Gallo e la Dirigente scolastica Manuela Maletta.
Presenti in sala le forze dell’ordine, rappresentate dal maresciallo Pezzella della compagnia Carabinieri di Soveria Mannelli, del brigadiere Rosario Abruzzini dei carabinieri forestali di Lamezia Terme e del Maresciallo Davide Lupoli della stazione di Conflenti.
“La presenza di un magistrato antimafia è una giornata storica per il nostro Comune” ha dichiarato il Sindaco D’Assisi, che ha poi definito la dottoressa Frustaci “una donna encomiabile di Stato”.
Il primo cittadino nel corso del suo intervento ha ricordato – tra le altre cose – la figura del giudice Francesco Ferlaino, vittima della criminalità organizzata e originario proprio del paese di Conflenti.
“La speranza e l’augurio che la sua voce possa portare testimonianze che guidino i giovani” ha concluso D’Assisi.
“Tutti dobbiamo essere vaccinati contro la Mafia” è stata invece la riflessione del vicesindaco Federico Gallo, che nel corso del suo intervento ha sottolineato come “l’immunizzazione contro la criminalità” debba avvenire grazie alla scuola e alle Istituzioni fin dalla più tenera età.
Un intervento incentrato prettamente sul libro quello della Dirigente Scolastica, Manuela Maletta, che ha dichiarato di aver conosciuto nella sua carriera tante storie simili a quella di “Totò”, personaggio principale della storia scritta dal magistrato sotto scorta.
Tante sono state anche domande che i giovani studenti hanno rivolto al magistrato: dall’arresto del boss Matteo Messina Denaro alle curiosità sul suo lavoro.
“Ho deciso di diventare magistrato per due motivi: perché non ho mai sopportato le ingiustizie e perché volevo contribuire a cambiare le cose ” ha risposto la dottoressa, che ha poi sottolineato l’importanza di partire dai più piccoli per affrontare un cambiamento profondo della società e sognare un mondo senza criminalità”.