Quando le nozze diventano un’occasione per gli affari della mafia
“I matrimoni non sono solo momenti per celebrare lieti eventi, ma sono utilizzati come occasioni d’incontro per stringere alleanze, ufficializzare l’ingresso di nuovi affiliati alla ‘ndrangheta, decretare condanne a morte o mettere fine alle faide. Durante l’indagine Maestrale- Carthago condotta dai Carabinieri sulla ‘ndrangheta, è emerso un particolare summit tenutosi in occasione di un matrimonio all’interno di una struttura turistica della “Costa degli Dei”. Durante questo incontro, le diverse famiglie malavitose del vibonese ricevevano istruzioni operative e “comportamentali” riguardanti la gestione dei proventi illeciti e la risoluzione di eventuali dispute.
Questa scoperta conferma l’immagine dell’organizzazione criminale come un’entità altamente organizzata, con regole ben definite e complesse. Le varie famiglie della ‘ndrangheta non operano in modo isolato, ma sono collegate tra loro e sono in grado di stabilire rapporti con politici e funzionari pubblici.
L’indagine ha inoltre rivelato l’esistenza di una rete di interessi illeciti tra la ‘ndrangheta e alcuni rappresentanti delle pubbliche amministrazioni. Questi rapporti di connivenza confermano il controllo dell’organizzazione criminale sul territorio e la sua capacità di influenzare e corrompere i meccanismi democratici.
La scoperta del summit durante un ricevimento nuziale sottolinea l’abilità della ‘ndrangheta nel mascherare le sue attività criminali dietro alle apparenze della normalità sociale. È importante che le autorità continuino ad investigare e perseguire i membri della ‘ndrangheta, al fine di smantellare questa organizzazione criminale complessa e distruttiva.
Matrimoni e funerali nella ‘ndrangheta: occasioni per incontrarsi, fare affari e stringere alleanze
La ‘ndrangheta, la potente organizzazione criminale calabrese, utilizza matrimoni e funerali come occasioni per incontrarsi, stringere alleanze e fare affari. Gli invitati a queste cerimonie possono arrivare a essere 1.500-2.000 e vengono divisi tra due o tre ristoranti. La sposa spesso non conosce gli invitati, poiché questi non sono lì per lei, ma per partecipare a questo incontro criminale.
Durante queste cerimonie, i capi e i capetti delle cosche si siedono attorno allo stesso tavolo, non per celebrare gli sposi, ma per stringere alleanze, decretare condanne a morte, mettere fine alle faide o ufficializzare l’ingresso di nuovi affiliati. Talvolta sono presenti persino i latitanti. Questi incontri non sono più celebrati durante la riunione del locale, come avveniva in passato, poiché gli assembramenti di auto attorno a un casolare non passano più inosservati.
I matrimoni e i funerali diventano quindi l’occasione ideale per la ‘ndrangheta per incontrarsi, prendere decisioni e celebrare riti di affiliazione. Ad esempio, nella famosa operazione “Crimine”, la ricostruzione della gerarchia mafiosa ruotava intorno a un matrimonio, quello tra Elisa Pelle e Giuseppe Barbaro, avvenuto nel 2009. Questo matrimonio combinato interno alla ‘ndrangheta serviva per rafforzare le alleanze tra le cosche.
Inoltre, queste cerimonie sono utilizzate anche per mettersi in contatto con gli imprenditori da “mettersi nelle mani” o per creare nuovi traffici illeciti.
I funerali diventano invece l’occasione per piangere davanti a una bara e discutere degli assetti delle famiglie. Anche questi diventano momenti ideali per gli investigatori per carpire nuovi assetti e dinamiche criminali.
In conclusione, matrimoni e funerali sono diventati strumenti di consenso e di potere all’interno della ‘ndrangheta. Per gli ‘ndranghetisti, esserci è una questione d’onore, e d’affari.