Una storia lunga e gloriosa figlia dell’impegno costante sul territorio a difesa della legalità nel contrasto alla ‘ndrangheta ed allo spaccio di droga: è un contributo essenziale quello fornito al territorio dall’8° Nucleo elicotteri dei Carabinieri di Vibo Valentia, situato presso l’aeroporto “Luigi Razza”. E ieri in quella sede, per rendere merito ai Carabinieri che vi operano si è recato il Prefetto di Vibo Valentia Francesco Zito, accompagnato dal Comandante Provinciale Colonnello Bruno Capece.
Un’occasione per rendere merito a quei Carabinieri che, oltre a supportare costantemente lo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, consentono di individuare, grazie alla propria attività dall’alto, vaste piantagioni di canapa indiana, nascoste nei meandri di un territorio insidioso e difficile da rastrellare.
Fondamentale l’apporto del Nucleo Elicotteri anche in occasione di operazioni di cattura dei latitanti, piuttosto che in azioni di soccorso di vario genere. Insomma, una vera e propria risorsa, con alle spalle tanti lustri di attività. Venne inaugurato, infatti, il 1° agosto 1938.
Nel 1943, l’aeroporto subì vari bombardamenti, con esiti devastanti per tutta la zona. Seppur in condizioni di degrado, l’Arma acquisì il sedime nel marzo 1960, per destinarlo inizialmente ai reparti di campagna e, nel 1969, vi insediò il Nucleo Elicotteri Carabinieri che venne inizialmente dotato di tre velivoli “Agusta Bell G3 B1”. Nel tempo la base è stata oggetto di una graduale e sistematica opera di ammodernamento divenendo sede di più Comandi di diversa linea ordinativa. Oggi, l’8° NEC ha una connotazione altamente operativa ed agisce in perfetta simbiosi con i Comandi territoriali dei Carabinieri.
I velivoli sono stati, nel tempo, progressivamente rinnovati, prima con l’assegnazione di elicotteri da ricognizione, “AB 206” e da trasporto “AB 205”, successivamente avvicendati dagli elicotteri multiruolo, “AB 412”, che hanno consentito di rendere ancora più aderente l’impiego del mezzo aereo in terra di Calabria, caratterizzata da zone montuose ed impervie, difficilmente accessibili, se non dall’alto e da oltre 600 km di costa.
I risultati conseguiti dal Reparto spaziano dall’arresto di esponenti di spicco della ‘ndrangheta alla lotta per il contrasto delle coltivazioni illegali di “cannabis indica”, nonché ai numerosi interventi di soccorso in occasione di devastanti calamità alluvionali che hanno colpito diverse province calabresi, hanno consentito al Nucleo di acquisire meritori riconoscimenti, sia dalla popolazione locale, sia dalle superiori Autorità Militari e Civili.