Il ricordo di Filippo Ceravolo e la lotta contro la ‘ndrangheta

Filippo Ceravolo
Filippo Ceravolo

Calabria in lotta: la richiesta di giustizia per la vittima della ‘ndrangheta, Filippo Ceravolo

Undici anni fa, una vita giovane e promettente venne spezzata da un agguato crudele e insensato. Filippo Ceravolo, un ragazzo solare e diligente nato e cresciuto a Soriano Calabro, è diventato un simbolo della lotta contro la violenza e l’oppressione della ‘ndrangheta. Il 25 ottobre del 2012, mentre percorreva la strada a lui familiare, fu vittima di un vile attacco, lasciando dietro di sé un vuoto insopportabile per la sua famiglia e la comunità locale.

L’appello straziante del padre di Filippo, Martino Ceravolo, continua a echeggiare nelle terre calabresi: “Sono passati undici anni ormai: dove sono gli assassini di mio figlio?”. È un grido di disperazione e richiesta di giustizia che non è stato dimenticato né dalla sua famiglia né da chi si batte contro le ingiustizie della mafia.

Mercoledì 25 ottobre, a Soriano, si è tenuto un corteo organizzato da Libera, l’associazione contro le mafie, per commemorare la memoria di Filippo e per chiedere giustizia non solo per lui, ma anche per tutte le vittime che ancora attendono verità e giustizia. La richiesta di giustizia per le vittime innocenti della ‘ndrangheta risuona con forza, chiedendo al governo e alla società nel suo complesso di non dimenticare il sacrificio di coloro che hanno perso la vita per il bene comune.

Filippo Ceravolo era un giovane instancabile, la cui giornata cominciava presto, lavorando con il padre al banco di dolciumi che la sua famiglia aveva gestito per generazioni. Amava il calcio, i suoi amici e la sua fidanzata. La sua vita era semplice, ma ricca di significato, interrotta bruscamente dall’ingiustizia violenta inflitta dalla criminalità organizzata. La ‘ndrangheta, che si atteggia a padrona in Calabria, ha infranto il tessuto di questa comunità tranquilla e rispettosa.

Soriano Calabro, un piccolo villaggio immerso nella suggestiva bellezza dei rilievi della Serra e della Sila, è diventato il simbolo di una lotta per la giustizia e la verità. Filippo, nato nel 1993, proveniva da una famiglia rispettabile di lavoratori onesti, che si dedicavano con orgoglio al loro banco di dolciumi. Martino e Marianna, insieme alle sue sorelle Maria Teresa e Giusy, avevano instillato in Filippo i valori dell’impegno e della dedizione al lavoro.

Il ricordo di Filippo Ceravolo è intrecciato con l’immagine di un ragazzo allegro, che comprendeva il valore e la dignità del duro lavoro quotidiano. La sua passione per il calcio e la Juventus era tangibile, tanto quanto il profondo legame con la sua famiglia, la fidanzata e gli amici. La sua assenza continua a pesare pesantemente sulle persone che lo hanno amato e conosciuto.

Undici anni sono trascorsi da quella tragica notte, ma la memoria di Filippo Ceravolo rimane viva come un monito contro la presenza inaccettabile della criminalità organizzata. La sua storia, simbolo di sacrificio e speranza, richiama l’attenzione su una Calabria che non può più tacere di fronte al male oscuro della ‘ndrangheta. L’appello di giustizia per lui è anche un grido di speranza per un futuro in cui la legalità e la giustizia possano trionfare sulle tenebre dell’illegalità e dell’ingiustizia.