Il ritorno di Chico Forti in Italia: un trionfo diplomatico

Chico Forti
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Chico Forti, 65 anni e una vita di battaglia: il ritorno in patria è una realtà

Nel corso di una breve dichiarazione diffusa da Washington, la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha annunciato con gioia il trasferimento in Italia di Chico Forti, dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti. Questa autorizzazione rappresenta un importante successo derivante dall’impegno diplomatico del governo italiano, in stretta collaborazione con lo Stato della Florida e il governo degli Stati Uniti.

Meloni ha esaltato il risultato come un giorno di gioia non solo per Chico Forti, ma anche per la sua famiglia e per tutti coloro che hanno sostenuto la sua causa. La presidente del Consiglio ha sottolineato l’impegno mantenuto dal governo italiano nel perseguire questo obiettivo, ribadendo il loro impegno nei confronti di Chico Forti. “Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto. Ora aspettiamo Chico Forti in Italia”, ha dichiarato Meloni nel video di meno di 30 secondi.

Nonostante il caso di Chico Forti non fosse ufficialmente all’ordine del giorno, la sua situazione era uno dei temi attesi durante il colloquio tra la premier italiana e il presidente Joe Biden alla Casa Bianca. Meloni ha definito la liberazione di Forti come una vittoria ottenuta grazie alla sua battaglia sostenuta fin dai tempi in cui era all’opposizione.

La storia di Chico Forti

Chico Forti, ex campione di vela ed ex-produttore televisivo trentino, è stato condannato nel 2000 a Miami per omicidio, un’accusa che ha sempre respinto proclamandosi innocente. La sua storia inizia negli anni ’90, quando si trasferisce negli Stati Uniti dopo una vincita in denaro. Nel 1998 viene accusato dell’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike, il cui corpo viene ritrovato su una spiaggia a Miami. Forti è entrato in carcere nell’ottobre del 1999 e, nonostante le sue costanti dichiarazioni di innocenza, è stato condannato all’ergastolo nel 2000.

La sua battaglia per la libertà ha attirato l’attenzione mediatica e politica, con diverse trasmissioni televisive, tra cui “Le Iene”, che hanno focalizzato i riflettori sul suo caso. Meloni, Di Maio e Salvini sono stati tra i principali sostenitori politici di Forti, insieme a personaggi dello spettacolo come Jo Squillo e Alfonso Signorini. Hanno preso parte alla causa Enrico Ruggeri, che ha dedicato alla vicenda il brano L’America (Canzone per Chico Forti) e i ragazzi de Lo Zoo di 105 con il conduttore radiofonico Marco Mazzoli. Del caso si sono occupati il programma televisivo italiano, la CBS lo ha paragonato ad Amanda Knox con la trasmissione 48 Hours e l’emittente pubblica svedese SVT con il film-documentario Framed in Miami di Thomas Salme. Nel suo blog, la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone ha analizzato il caso di Chico Forti, mettendo in luce che la difesa di Forti non ha effettivamente operato a favore del suo assistito, compiendo delle scelte perlomeno discutibili.

Nel 2020, il governatore della Florida, Ron DeSantis, aveva accolto con riserva l’istanza di Chico Forti di avvalersi dei benefici previsti dalla Cedu, ma successivamente aveva interrotto la procedura per il trasferimento, lasciando Forti ancora in carcere.

Tra i numerosi sostenitori della sua innocenza, spicca la figura del nostro editore, Luigi Mussari, il quale, appresa la notizia, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «È davvero una notizia straordinaria e piena di emozione sapere che Chico Forti tornerà in Italia dopo ben 24 anni di detenzione negli Stati Uniti. La decisione di permettere il suo trasferimento è un importante successo che testimonia l’impegno diplomatico del governo italiano, in stretta collaborazione con lo Stato della Florida e il governo degli Stati Uniti.» Mussari si è occupato della vicenda diverse volte nel corso dei suoi programmi radiofonici su Radio Catanzaro Centro e attraverso il nostro giornale.

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