Il Tribunale di Reggio Calabria emette una serie di assoluzioni nel processo ‘Camaleonte’ del 2020, riguardante l’infiltrazione della ‘Ndrangheta in appalti Anas a Gallico e nella costruzione della stazione di Reggio-Pentimele
Una tempesta di assoluzioni ha caratterizzato la conclusione del primo grado del processo “Camaleonte”, presso il Tribunale di Reggio Calabria. La sentenza, frutto di un’indagine coordinata dalla Procura distrettuale e condotta nel 2020 dai carabinieri locali, riguardava l’infiltrazione della ‘ndrangheta in lavori appaltati dall’Anas nella frazione Gallico, a nord della città, nonché la costruzione della stazione ferroviaria di Reggio-Pentimele.
Il Tribunale, presieduto da Cristiana Maria De Pasquale e composto dai giudici Greta Iori e Carla Costantino, ha pronunciato l’assoluzione di Michelangelo De Angelis, Nilo Morfù e Giuseppe Morfù “per non aver commesso il fatto”.
Inoltre, il Collegio ha assolto Giovanni Fiordaliso, Domenico Musolino, Maurizio Raso, Palmiero Cecala Quattrocchi, Luigi Ferro, Diana Capretto, Ornella Capretto, Felice Cappelluccio, Vincenzo De Falco, Angelo Giuseppe Marturano e Antonino Cilona, “perché il fatto non sussiste”.
Gli imputati erano accusati, in vario grado, di associazione mafiosa, associazione a delinquere con l’aggravante della agevolazione mafiosa finalizzata a commettere delitti di corruzione, abuso d’ufficio e truffa. Nel contesto dell’appalto Anas per la realizzazione del sovrappasso autostradale di Gallico, la difesa, composta da un nutrito collegio di penalisti tra cui Marco Gemelli, Antonio Managò, Antonino Curatola, Francesco Calabrese, Giacomo Iaria, Gaetano Vizzari e Vincenzo Laganà, Caterina Varvaglione, Giuseppe Orecchio, Luigi Leonetti ed Edmondo Carrino, ha sollevato con successo l’eccezione di inutilizzabilità del materiale probatorio.
LEGGI ANCHE: Operazioni “A RUOTA LIBERA” e “CAMALEONTE”: arrestato costruttore e sequestro imprese