In merito alla vicenda del barcone che ha rotto gli ormeggi nel porto di Catanzaro Lido, successivamente incagliatosi negli scogli a causa dalle avverse condizioni meteorologiche che hanno flagellato la Calabria negli ultimi giorni, si precisa quanto segue.
L’Autorità Giudiziaria ha affidato il natante all’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) il 26 agosto scorso. Il successivo 5 settembre, dunque immediatamente dopo l’espletamento dell’indispensabile attività istruttoria, l’ufficio ADM preposto ha definito la procedura in estrema urgenza ex art. 63 del Codice dei Contratti Pubblici (D. Lgs. n. 50/2016) allo scopo di rimuovere dai litorali calabresi, su disposizione dell’A.G., le imbarcazioni utilizzate per l’immigrazione irregolare che presentavano i maggiori profili di rischio per la collettività (affondamento del natante, fuoriuscita di carburante e altri detriti causata dall’impatto con la battigia, pericolo d’incendio e di danno ambientale).
Nell’ambito della suddetta procedura è stata inclusa l’imbarcazione in ferro ormeggiata nel porto Casciolino di Catanzaro Lido, affidata il 14 ottobre u.s. all’operatore economico aggiudicatario della gara ai fini della demolizione e dello smaltimento “per inderogabili ragioni legate alla sicurezza e al fine di ridurre al minimo il rischio che le precarie condizioni di ormeggio dell’imbarcazione utilizzata per l’immigrazione clandestina […] possano causare gravi danni a persone e/o a cose”.
“Contestualmente – si legge – venivano richiamati gli obblighi contrattuali del medesimo soggetto, in particolare quello di “osservare, nell’esecuzione delle prestazioni contrattuali, tutte le norme e le prescrizioni legislative e regolamentari applicabili siano esse di carattere generale o specificamente inerenti al settore cui la prestazione appartiene, ed in particolare quelle di carattere tecnico, di sicurezza, di igiene e sanitarie vigenti, incluse quelle che dovessero essere emanate successivamente alla stipula del contratto.” avvisando, nel contempo, dell’onere di provvedere “alla copertura delle eventuali spese per adeguare e attrezzare le aree all’uopo individuate per le attività affidate”.
L’impegno di ADM nella tutela del territorio e dei cittadini, nonché l’attenzione posta alla difesa dell’ambiente, si è concretizzato con immediatezza anche in tale circostanza nello spirito che ha contraddistinto l’azione della Direzione regionale per la Calabria sin dalla sua attivazione, avvenuta nel giugno 2021.
Infatti, da allora sono state avviate ben 12 procedure di gara per gestire oltre 100 imbarcazioni giunte sul litorale jonico calabrese (porti e coste) sin dall’estate 2021, fronteggiando con tempestività ed efficacia il nuovo fenomeno migratorio provocato dagli sconvolgimenti politici avvenuti nel Medioriente, nell’Asia meridionale e nel Nordafrica. Tra le numerose iniziative assunte in questo arco temporale vi è stata, com’è noto, l’istituzione dell’Ufficio ADM di Roccella Jonica che, unitamente a quelli di Catanzaro e Crotone già esistenti, consente di presidiare al meglio l’emergenza in atto.
Lo scenario descritto, di evidente complessità per la natura del fenomeno migratorio, è stato affrontato al meglio grazie alla forte sensibilità istituzionale degli organi di governo territoriali e alle direttive emanate dalle Procure della Repubblica di Reggio Calabria, Locri e Crotone che hanno consentito un sostanziale snellimento delle precedenti farraginose procedure nonché la decisiva armonizzazione delle stesse sull’intero territorio regionale.