Imprenditore di Reggio Calabria scende dalla gru e interrompe la sua protesta

Impreditore scende dalla gru e interrompe la sua protesta
Impreditore scende dalla gru e interrompe la sua protesta

Rivendicando giustizia: I’impreditore di Reggio Calabria e la sua battaglia per i beni confiscati

Nella città costiera di Reggio Calabria, l’impreditore Francesco Gregorio Quattrone, meglio noto come ‘Ioli’, ha catturato l’attenzione nazionale quando questa mattina ha messo termine alla sua audace protesta, che lo aveva visto arrampicato sulla gru del cantiere del palazzo di giustizia di fronte al Cedir, la sede della procura. La sua risoluzione di scendere è giunta in risposta alle sue richieste, che finalmente hanno ottenuto spazio su una rete televisiva nazionale.

Quattrone aveva iniziato la sua dimostrazione ardente appendendo un cartello eloquente sulla gru, un messaggio diretto e incisivo: “Giustizia giusta la cerco la voglio. Quando l’ingiustizia diventa legge, ribellarsi è un dovere al diritto.” Questa dichiarazione sincera rifletteva il suo desiderio di vedere ripristinata la giustizia e l’equità in una situazione che lo aveva visto coinvolto personalmente.

Originario del pittoresco quartiere collinare di Gallina a Reggio Calabria, ‘Ioli’, sessantaseienne, è il titolare del famoso ristorante ‘Arca di Ioli’. La sua storia era stata segnata da un passato controverso, essendo stato assolto da un’accusa di associazione di stampo mafioso. Tuttavia, le sue sfide non si erano ancora esaurite. Rivendicava con forza la restituzione di tutti i suoi beni, che erano stati confiscati in modo definitivo, gettandolo in una situazione di grave indigenza.

Viveva in una modesta stanza senza luce e acqua calda, sopravvivendo con una pensione per malattia di poco più di 300 euro al mese. La sua lotta per giustizia e dignità aveva già conosciuto diverse manifestazioni, ma questa protesta sulla gru era stata senza dubbio la più audace.

Le autorità locali avevano seguito da vicino la situazione fin dalla mattina. Polizia e vigili del fuoco avevano collaborato per garantire la sicurezza di ‘Ioli’, imbracandolo mentre era sulla gru e fornendo tutto l’occorrente per assicurare la sua incolumità. La preoccupazione maggiore era che, con il progredire del giorno e delle temperature estive, l’uomo potesse essere colto da malore, considerando anche l’assunzione di farmaci. In risposta a questa preoccupazione, è giunto sul luogo anche il servizio di emergenza 118.

Dopo un accurato controllo sanitario che ha confermato le sue buone condizioni di salute, l’impreditore ‘Ioli’ ha seguito i poliziotti in questura per completare alcuni adempimenti di rito. La sua protesta ha fatto eco a una realtà più ampia di ingiustizia e sfide economiche, e mentre scendeva dalla gru, le domande rimanevano: cosa succederà ora, e quali saranno i prossimi passi per ‘Ioli’ e la sua ricerca di giustizia? La sua storia e il suo atto di protesta rimarranno sicuramente al centro dell’attenzione pubblica mentre cerca di affrontare le sfide che lo attendono.