La celebrazione della Giornata Nazionale per le Vittime di Incidenti sul Lavoro da parte dell’Anmil (Associazione nazionale fra Lavoratori Mutilati ed Invalidi sul Lavoro), giunta alla 67^ma edizione, è l’occasione per porre l’attenzione su quel triste fenomeno, legato all’insicurezza sul lavoro, che vede ogni anno lievitare il numero degli infortuni, e di quelli mortali in particolare.
La lettura che si è data domenica in tutta Italia, da parte dei presidenti territoriali dell’Anmil, dei risultati diffusi dall’Inail, è impietosa riguardo all’andamento delle denunce degli infortuni sul lavoro, che rispetto al 2016 sono cresciuti nella misura dell’1,3%. Preoccupante, poi, il dato relativo al numero di denunce degli incidenti mortali, pari al 5,2% (ovvero ventinove vittime in più): “In Calabria, in controtendenza con l’andamento nazionale, si registra invece una diminuzione del numero degli infortuni sul lavoro – ha chiosato il presidente territoriale Luigi Cuomo, che ha dato inizio alla discussione, alla Casa delle Culture di Catanzaro, subito dopo la celebrazione della messa in onore dei caduti sul lavoro alla Basilica dell’Immacolata – Rimane invariato il numero degli incidenti mortali in Calabria rispetto all’anno precedente, mentre a Catanzaro, in cui l’andamento degli infortuni è leggermente migliore di quello regionale, si registra l’aumento di due unità nel calcolo degli incidenti mortali”.
Di fronte a questi dati, è chiaro che l’Anmil non possa permettersi di abbassare la guardia, ma debba proseguire con le sue battaglie, alcune delle quali vinte, come l’adeguamento automatico degli indennizzi per il danno biologico, il riconoscimento della natura giuridica risarcitoria della rendita Inail, il reinserimento lavorativo degli invalidi del lavoro.
L’ultima in ordine di tempo, come ha avuto modo di chiarire anche il presidente regionale, Antonio Carlizzi, affiancato dal consigliere Luigi Torquato, è la battaglia avente ad oggetto la modifica normativa in materia di rivalutazione delle rendite Inail, e di intervento in favore delle vedove dei lavoratori vittime di infortuni e malattie professionali.
Sia l’onorevole Mario Tassone, da sempre vicino all’associazione, sia il vicario dell’Inail, Maria Rossella Frangella, hanno fatto riferimento alla crisi economica come la causa principale dell’aumento del numero di infortuni sul posto di lavoro, che porta i lavoratori ad accettare condizioni di lavoro a volte proibitive. L’Inail – ha affermato il vicario – ha fatto proprie le battaglie dell’Anmil, a partire dal riconoscimento del danno anche dal punto di vista psicologico. Peccato che i medici dell’istituto previdenziale – ha tenuto a precisare il presidente Cuomo, che ha raccolto le lamentele di parecchi infortunati – non vadano nella direzione della comprensione e della vicinanza alla persona che ha subito una menomazione. La manifestazione è proseguita con la consegna dei brevetti e dei distintivi d’onore ai Grandi Invalidi Domenico Gregorio Giampà, Luigi Colosimo, Vincenzo Gaetano e Pasquale Perri, e con la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti in piazza Matteotti.