L’infermiere accusato di violenza su pazienti oncologici resta in custodia
CATANZARO, 7 OTT 2023 – Il caso dell’infermiere Domenico Sinopoli, accusato di violenza sessuale e concussione nei confronti di pazienti oncologici presso l’Ospedale Ciaccio-De Lellis di Catanzaro, continua a tenere in scacco l’attenzione del pubblico, mentre emergono ulteriori dettagli dai verbali delle testimonianze e dalle dichiarazioni delle vittime.
Sinopoli, 44 anni, rimane in carcere mentre il giudice per le indagini preliminari ha confermato le misure cautelari disposte nell’ordinanza originale. La difesa ha presentato un ricorso al Tribunale del Riesame, con un’udienza a porte chiuse prevista per il 12 ottobre.
L’infermiere è stato coinvolto nell’inchiesta su segnalazione del Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Dulbecco, ma Sinopoli ha strenuamente negato le accuse durante l’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato Pietro Pitari. Ha sostenuto di essersi sempre preso cura dei pazienti oncologici senza alcuna intenzione di avvicinarsi in modo inappropriato.
Le testimonianze delle vittime, tuttavia, dipingono un quadro molto diverso. Un paziente ha descritto un profondo senso di imbarazzo e paura durante le terapie, chiedendo espressamente che Sinopoli fosse rimosso dalle sue sedute di chemioterapia. Un altro paziente ha raccontato di essere stato molestato mentre era solo con l’infermiere e ha scelto di non denunciare gli abusi per timore di ritorsioni, considerando le presunte connessioni dell’infermiere con ambienti criminali.
Le testimonianze rivelano un modus operandi sistematico e ripetuto da parte di Sinopoli. Durante le infusione di chemioterapia, quando i pazienti erano immobilizzati, l’infermiere spostava deliberatamente le mani dei malati in contatto con le sue parti intime, utilizzando scuse apparenti per giustificare queste azioni.
Il giudice ha notato che Sinopoli agiva solo quando i pazienti erano vincolati alla flebo e incapaci di difendersi, spostando in modo opportuno le mani dei pazienti in modo da creare un contatto indesiderato. Questo comportamento, secondo il giudice, dimostra la volontà deliberata di abusare dei pazienti, nonostante i loro tentativi di allontanarsi da lui.
Oltre agli abusi fisici, le vittime hanno anche rivelato che Sinopoli faceva battute oscene e aveva fatto proposte disgustose, tra cui l’organizzazione di orgie a casa sua.
Il caso continua a inorridire la comunità catanzarese, mentre i pazienti e le loro famiglie cercano giustizia per gli abusi subiti. L’ospedale si è impegnato a collaborare pienamente con le indagini e adottare misure rigorose per prevenire simili atrocità in futuro.
Il verdetto finale sarà emesso dopo l’udienza del 12 ottobre, determinando il destino di Domenico Sinopoli e la speranza di giustizia per le vittime traumatizzate
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