La Cassazione annulla con rinvio su domiciliari per l’ex sindaco di Cerva

Corte Suprema di Cassazione
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La Corte di Cassazione annulla le misure cautelari per l’ex sindaco di Cerva implicato in un presunto patto elettorale con la ‘Ndrangheta: si avvicina un nuovo esame giudiziario per Fabrizio Rizzuti

La Corte di Cassazione ha emesso una decisione su Fabrizio Rizzuti, ex sindaco di Cerva, coinvolto in un presunto scambio elettorale con connotazioni mafiose, nel contesto della regione della Sila Piccola. Rizzuti si trovava agli arresti domiciliari su disposizione del giudice del tribunale di Catanzaro nell’ambito dell’operazione Karpanthos.

Il ricorso presentato dai suoi legali, gli avvocati Amedeo Bianco e Giovanni Merante, è stato parzialmente accolto dagli ermellini della Suprema Corte. La decisione ha comportato l’annullamento dell’ordinanza del giudice con rinvio limitatamente alle questioni cautelari, mentre il resto del ricorso è stato respinto.

Ciò significa che si renderà necessario un nuovo giudizio presso il Tribunale del Riesame di Catanzaro per valutare se le circostanze giustifichino il mantenimento degli arresti domiciliari per Rizzuti.

Secondo l’accusa, Rizzuti avrebbe stretto un accordo elettorale con Tommaso Scalzi, precedentemente condannato per associazione mafiosa e affiliato a un’organizzazione ‘ndranghetista operante in Lombardia, guidata da Franco Coco Trovato. Scalzi avrebbe promesso supporto ai candidati in cambio di denaro e una percentuale sugli appalti, un accordo non confermato secondo le intercettazioni effettuate sul suo telefono.

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