Alleati dei De Stefano e protagonisti di crimini nell’ombra: la storia della cosca dei Libri
Reggio Calabria, patria di una delle ‘ndrine più potenti d’Italia, nasconde nei suoi quartieri una fitta rete di alleanze criminali che da decenni mina la tranquillità della città. Tra queste organizzazioni, la cosca dei Libri emerge come una delle più influenti e pericolose, intrecciando legami con altre famiglie mafiose come i De Stefano, i Condello e i Tegano.
Gli affiliati dei Libri, noti per le loro attività illecite, operano principalmente nella zona centrale di Reggio Calabria, con un’attenzione particolare ai quartieri di Cannavò, San Cristoforo, Spirito Santo, Condera, Vinco, Pavigliana, Modena e San Giorgio. Inoltre, questa cosca criminale ha stretti legami con i Borghetto, gli Zindato e i Caridi, altre organizzazioni mafiose che condividono interessi e obiettivi comuni.
L’operazione Meta
L’operazione Meta, condotta dalle forze dell’ordine, ha gettato luce su una struttura gerarchica consolidata che coinvolge i De Stefano, i Libri e i Tegano. La direzione delle attività criminali è guidata da un esponente dei De Stefano, affiancato da Pasquale Condello come suo braccio destro e coordinatore delle azioni di comando. Un membro dei Libri svolge il ruolo di “custode e garante delle regole”. Gli anni ’90 hanno visto questa coalizione coinvolta nella seconda guerra di ‘Ndrangheta come alleati dei De Stefano.
L’operazione Testamento
Negli anni 2000, diversi eventi hanno messo in luce l’influenza della cosca dei Libri. Nel 2007, l’operazione Testamento ha portato all’arresto di 15 membri dei Libri, tra cui Antonio Caridi, accusati di associazione mafiosa. È emerso che questa organizzazione dominava i quartieri di Cannavò, San Cristoforo, Spirito Santo e altri, gestendo attività illegali in modo pervasivo.
Una cupola a Reggio gestiva gli affari illeciti
Nel 2009, sono stati sequestrati beni del valore di 2 milioni di euro appartenenti ad Antonio Caridi, genero del capobastone Domenico Libri. Nel 2010, un’ampia operazione ha portato all’arresto di numerosi presunti membri dei Condello, dei De Stefano-Libri e di altre ‘ndrine, svelando la presenza di una cupola che gestiva gli affari illeciti a Reggio Calabria con Pasquale Condello, Giuseppe De Stefano e Pasquale Libri come leader.
Gli anni recenti della cosca dei Libri
Nel 2018, l’operazione Theorema-Roccaforte ha portato all’arresto di presunti esponenti dei Libri, con Filippo Chirico, marito della figlia di Pasquale Libri, ritenuto il capo. L’operazione ha messo in luce il controllo esteso del quartiere Gallina di Reggio Calabria e la pressione sui cambiamenti di occupazione degli alloggi INPS.
Nel 2019, un blitz della Polizia di Stato ha portato all’arresto di 17 membri dei Libri per collusione con imprenditori e politici locali, tra cui membri del Partito Democratico e di Fratelli d’Italia.
Nel 2020, le operazioni Malefix, Pedigree e Mercato libero hanno ulteriormente messo in evidenza l’attività criminale dei Libri e delle organizzazioni alleate.
Nel presente, la cosca dei Libri continua a far parlare di sé
Nella giornata odierna, un duro colpo è stato inferto alla malavita organizzata in Calabria grazie all'”Operazione Atto Quarto”. Questa operazione, condotta sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, ha visto l’azione coordinata della Polizia di Stato, sotto la guida del Procuratore Giovanni Bombardieri. Fin dall’alba di oggi, le forze dell’ordine hanno messo in atto una serie di misure cautelari e sequestri di beni nei confronti di individui coinvolti in un’ampia gamma di reati, tra cui associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi e traffico di sostanze stupefacenti. Gli indagati sono presunti affiliati alle cosche di ‘ndrangheta Libri e Tegano-De Stefano di Reggio Calabria. Le indagini preliminari sono ancora in corso, e questo ennesimo colpo alla criminalità organizzata dimostra l’impegno costante delle autorità nella lotta contro il crimine nell’area.
La storia dei Libri e delle loro alleanze criminale getta una luce inquietante sull’oscura realtà della ‘ndrangheta a Reggio Calabria, rivelando una rete intricata di potere e illegalità che le forze dell’ordine lottano costantemente per smantellare.