La mostra “Rara Avis-Olò ghiru tu Kròton” di Antonio Affidato, curata dall’archeologo professor Francesco Cuteri, ha assunto un significato più profondo rispetto a una semplice esposizione artistica. Al suo centro c’è l’obiettivo di fornire un forte impulso culturale.
Con questo intento, si è tenuto oggi un incontro presso il Museo e Giardini di Pitagora a Crotone, dal titolo: “Cultura e legalità nell’arte – Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico”. L’evento è stato concepito per discutere su tre elementi cruciali, strettamente collegati tra loro, che mirano a promuovere la crescita dell’intero territorio. Valorizzare e tutelare il patrimonio artistico di una terra così ricca significa offrire al territorio stesso ulteriori possibilità di sviluppo. Favorire lo sviluppo intellettuale delle persone attraverso l’arte equivale a fornire una fonte d’ispirazione unica e di inestimabile valore.
Preservare e difendere il patrimonio culturale di una comunità significa anche trasmettere messaggi, insegnamenti e valori. Questo patrimonio rappresenta l’identità di un gruppo sociale e contribuisce a creare un senso di unità e appartenenza, permettendo una migliore comprensione delle generazioni precedenti e della loro storia. Inoltre, non si può sottovalutare il potenziale sviluppo economico che l’arte può portare con sé.
Tra i partecipanti al convegno c’erano il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, l’orafo-scultore Antonio Affidato, il giornalista Pino Aprile, l’architetto Stefania Argenti, soprintendente Abap per le province di Catanzaro e Crotone, il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, Gregorio Aversa, l’archeologo Prof. Daniele Castrizio e il giornalista e saggista Antonio Nicaso.
Successivamente, è stata presentata anche il libro “Fuori dai Confini” di Nicola Gratteri ed Antonio Nicaso, moderato da Giovanna Ripolo. La mostra ha attirato numerosi visitatori crotonesi, turisti e studenti di scuole di ogni ordine e grado sin dalla sua apertura, e sarà accessibile fino al prossimo 30 giugno, continuando ad essere il fulcro di altri eventi culturali.
Il convegno
Al convegno, oltre alla partecipazione di un numeroso pubblico, erano presenti il Comandante Regionale Calabria della Guardia di Finanza, Gen. Guido Geremia e le più alte cariche istituzionali della Provincia di Crotone. All’interno della splendida cornice offerta dal parco, dopo i saluti del Sindaco di Crotone Enzo Voce e del Presidente del Consorzio Jobel, Santo Vazzano, ha avuto inizio il dibattito, moderato dalla Prof.ssa Giovanna Ripolo.
Si è quindi discusso di quale sia l’importanza di pensare oggi in modo sempre più sistematico alla continua valorizzazione e tutela del patrimonio artistico in una terra ricca come la Calabria. La chiave di lettura, è stata: la volontà di voler rimanere si ancorati ad un passato che si conosce, ma allo stesso tempo di sfruttarlo per costruire un futuro diverso. Pensare alla cultura e all’arte, in quest’ottica, significa, dunque, dare un’ulteriore possibilità di crescita a tutto il territorio. Così come favorire lo sviluppo intellettuale attraverso l’arte, significa poter dare una fonte d’ispirazione unica dal valore inestimabile. Collante emerso durante il convegno, poi, è stato quello di avvicinare sempre di più i giovani all’arte. L’incontro ha fatto anche emergere di come l’ambizioso progetto di “Rara Avis – Olò ghiru tu Kroton”, non sia solo un mero spazio espositivo, ma al contrario, sia un contenitore all’interno del quale archeologi, critici e storici lavorano l’uno di fianco all’altro per riuscire ad alimentare e sensibilizzare quella volontà di trasformazione di un intero territorio.
Le dichiarazioni sulla mostra di Antonio Affidato
“Il titolo di questo convegno, è una risposta – ha dichiarato il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri – Noi calabresi siamo dei privilegiati perché abbiamo tanto di quell’arte che basterebbe poco per conservarla. Nel corso dei secoli in questo territorio ci sono state civiltà evolute che hanno insegnato arte e bellezza. La bellezza è il risultato di secoli di affinamento di cultura e del gusto. Noi oggi dobbiamo partire da qui, perché siamo abituati alla bellezza artistica e naturalistica”.
“Educare alla bellezza è uno strumento per combattere tutto ciò che è brutto e che siamo costretti a leggere e scrivere – ha dichiarato il giornalista e saggista Antonio Nicaso – Quella di oggi è stata un’occasione bella perché coniugava quello che facciamo quotidianamente, con il talento di un artista locale Antonio Affidato che sta dimostrando di avere grandi qualità e sono felice che in Calabria i talenti possano restare ed essere apprezzati”.
“Fa piacere – ha dichiarato Antonio Affidato – che l’attenzione sia sempre costante. Riguardo non solo l’arte in sé, ma anche soprattutto relativamente alla rivalsa di un popolo. I beni culturali non sono altro che la testimonianza di un popolo e di un’epoca. Sono i nostri antenati che hanno lasciato un segno nella storia e che noi attraverso l’arte possiamo riscoprire – ha aggiunto Affidato – Valorizzazione e tutela sono due facce della stessa medaglia, sono aspetti complementari. Attraverso l’arte possiamo cercare di mantenere sempre vive le tradizioni”.
“Mi hanno chiesto se la bellezza può aiutare a battere la mafia. Bisognerebbe insegnare la bellezza – ha dichiarato il giornalista Pino Aprile – perché quando hai negli occhi e nell’anima le misure della bellezza, quella cosa brutta che è la mafia non l’accetti perché è disarmonica”.