La vera svolta commerciale della Ferrero punta sui clienti vegani e intolleranti al lattosio. Infatti, la famosa Nutella, dopo 60 anni di vita, verrà messa sul mercato in una versione vegana.
Quello che si sa è che la Ferrero ha già depositato il marchio “Nutella Plant Based” e i vasetti iconici riporteranno la scritta “plant based”.
La notizia ha subito interessato milioni di persone, innamorati della famosa crema spalmabile, che è anche un comfort food che ci riporta all’infanzia, ma che piace tanto anche agli adulti. Insomma, è un po’ come parlare di una carbonara vegana che ai puristi appare quasi una bestemmia.
C’è da dire però che ormai le persone che scelgono una vita free contro la crudeltà e lo sfruttamento degli animali aumentano sempre più e le proteine animali sono sempre più evitate nella dieta. Ma non solo. La nuova Nutella sarà anche adatta a chi è intollerante al lattosio, una Nutella che vorrebbe essere inclusiva, insomma.
L’apertura verso il mercato vegetariano e vegano non è stato preso benissimo neanche da chi non mangia la carne per scelta etica o per dieta. Alcuni vegani restano scettici circa la proposta commerciale.
La svolta della Nutella vegana quanto sarà veramente green?
La multinazionale Ferreo ha depositato il marchio Nutella Plant Based il primo dicembre scorso presso l’Ufficio Italiano Brevetti (UIBM) del Ministero del Made in Italy.
Per quanto riguarda la messa in commercio della Nutella vegana, questa non è stata ancora stabilita, ma si contestualizza molto bene visto il divieto della carne coltivata.
Nonostante la scelta inclusiva e coscienziosa verso le tematiche legate al mondo vegano, la Ferrero resta sempre una grande azienda che purtroppo inquina e sfrutta i terreni. Questo non è ovviamente gradito da chi ha eliminato la carne dalla dieta per motivi etici. Quindi, non è una scelta ambientalista e animalista, ma puramente commerciale.
Tra l’altro, non si sa ancora la composizione della nuova Nutella.
Gli ingredienti attuali della crema di nocciole sono: zucchero (56%), olio di palma (19%), nocciole (13%), cacao magro (7,4%), latte scremato in polvere (6,6%), siero di latte in polvere, emulsionanti: lecitine (soia), vanillina. Probabilmente, la nuova versione sostituirà o eliminerà il latte dalla nuova formula.
Ciò che rende incompatibile il consumo della Nutella attuale ai vegani è sicuramente l’olio di palma. Infatti, questo grasso vegetale è frutto di una coltivazione intensiva che causa la deforestazione con conseguenze gravissime per il mondo animale.
Vedremo quindi l’accoglienza sul mercato quando i negozi inizieranno a venderla. Ovviamente, i tradizionalisti possono dormire sonni tranquilli: la Nutella classica sarà sempre disponibile sugli scaffali.
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