Valeria Amisano celebra sua madre: la sala equipaggi di Catanzaro Lido intitolata a Maria Pansini
Nella soleggiata mattina odierna, la stazione ferroviaria di Catanzaro Lido si è trasformata in un luogo di ricordo e commozione, dove una targa scintillante ha preso il suo posto d’onore nella sala equipaggi, dedicata alla memoria di Maria Pansini. Una figura amata, una capotreno catanzarese che ha perso la vita tragicamente nell’incidente ferroviario di Corigliano Rossano.
La dedica è stata orchestrata dalla figlia di Maria, Valeria Amisano, la quale, con voce impregnata di affetto, ha tessuto un ritratto struggente di sua madre, descrivendola come “una donna speciale”. Le parole di Valeria hanno toccato il cuore di coloro che erano presenti, trasmettendo un senso di perdita profonda e di ammirazione per una vita vissuta con passione e determinazione.
Ad unirsi al commosso tributo è stato il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, il quale, pur non avendo avuto il privilegio di conoscere personalmente Maria, ha riconosciuto la grandissima determinazione con cui ha affrontato la vita. “La storia di Maria, come descritta da Valeria, è quella di una donna che ha vissuto con intensità, circondata dall’affetto dei suoi cari e dedicandosi con passione al suo lavoro”, ha affermato il sindaco.
L’incidente che ha portato alla perdita di Maria Pansini ha scosso la comunità, sollevando riflessioni sulla sicurezza della tratta ferroviaria coinvolta. Il sindaco Fiorita ha espresso la necessità di intervenire per rendere la ferrovia più sicura, ribadendo il suo impegno a fare tutto il possibile per preservare la memoria di Maria. “Dobbiamo assicurarci che eventi così tragici non accadano mai più. È nostro dovere intervenire e mettere in sicurezza questa tratta ferroviaria”, ha dichiarato con determinazione.
Il memoriale dedicato a Maria Pansini non è solo un segno tangibile del rispetto e dell’amore che la comunità di Catanzaro prova per lei, ma anche un richiamo all’azione per garantire che le vite possano essere preservate in futuro. La sala equipaggi diventa così un luogo di riflessione, dove si intrecciano le memorie di una donna straordinaria e la necessità di un impegno collettivo per prevenire tragedie simili.