Questa mattina la Polizia di Stato ha arrestato altre quattro persone ritenute responsabili del grave fatto di sangue
Si è chiuso il cerchio nell’indagine relativa all’omicidio del 36enne Giovanni Tersigni, l’uomo che, nella prima serata del 7 settembre scorso, è stato assassinato in pieno centro, poco distante dalla sua abitazione.
ARRESTATI 4 SOSPETTATI
Questa mattina, infatti, la Polizia di Stato ha arrestato altre quattro persone ritenute responsabili del grave fatto di sangue. Si tratta di: Berligieri Cosimo, classe 1991 di Catanzaro; Oliverio Francesco, classe 1990 di Crotone; Passalacqua Cosimo Damiano, classe 1996 di Catanzaro; Todorov Dimitar Dimitrov, classe 1997 di nazionalità bulgara, quest’ultimo già detenuto in quanto tratto in arresto nelle ore successive all’omicidio di Giovanni Tersigni poiché trovato in possesso, nel corso di una perquisizione, di un chilo di eroina.
L’OMICIDIO RICOSTRUITO GRAZIE AGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA
I video degli impianti privati e pubblici di telesorveglianza hanno aiutato gli investigatori della Mobile che, coordinati dal sostituto procuratore Pasquale Festa, hanno ricostruito il delitto e sono risaliti ai presunti responsabili. A sparare secondo gli inquirenti sarebbe stato Cosimo Berlingieri, giunto a Crotone nella tarda mattinata di sabato 7 settembre insieme a Passalacqua da Catanzaro, su un’auto condotta da Todorov, a bordo della quale si trovavano anche Oliverio e Paolo Cusato (già in carcere per l’omicidio).
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
I cinque secondo la ricostruzione degli investigatori, nel primo pomeriggio del giorno dell’agguato si sarebbero recati nell’abitazione di Francesco Oliverio che risiede nel centro storico. Dalla casa poco prima dell’imboscata – voluta secondo gli investigatori da Oliverio indicato come il mandante – sarebbero usciti, Berlingieri e Passalacqua col volto parzialmente travisato insieme a Cusato e Oliverio. I primi tre si sarebbero diretti in piazza Albani dove c’era Tersigni mentre Francesco Oliverio si sarebbe allontanato per ricomparire nella piazza al momento dell’agguato.