È incessante l’attività di prevenzione e repressione del traffico e dello “spaccio” di sostanze stupefacenti, disposta dal comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro ed eseguita dai finanzieri del gruppo di Lamezia Terme – sotto il coordinamento della locale procura della repubblica – lungo il litorale tirrenico. Questa volta, infatti, è incappato nel dispositivo di controllo delle fiamme gialle lametine un trentenne, residente in un comune dell’alto tirreno calabrese, che transitava sulla s.s. 18, nel comune di Nocera Terinese, alla guida di un furgoncino.
Una volta intimato l’”alt” di rito al mezzo che procedeva in modo sospetto, i finanzieri si accorgevano che l’utente della strada veniva colto da ingiustificato nervosismo, che non sfuggiva ai militari, i quali, oltre ai documenti obbligatori previsti dal codice della strada, decidevano, a quel punto, di approfondire anche i controlli sul mezzo e sulla persona, attraverso una mirata perquisizione eseguita con l’ausilio dei cani antidroga.
L’intuito dei finanzieri ha colto nel segno anche questa volta, poichè, abilmente occultato all’interno dello schienale del sedile lato passeggero, è stato rinvenuto un “panetto” di cocaina purissima, di oltre un chilo e cento grammi di peso.
All’esito delle operazioni, contestualmente al sequestro della droga rinvenuta e del veicolo sul quale veniva trasportata, i finanzieri hanno tratto in arresto il “corriere”, il quale è stato associato ala casa circondariale in attesa delle determinazioni del procuratore della repubblica di lamezia terme. Guardia di finanza comando provinciale catanzaro 2 guardia di finanza 88100 catanzaro, piazza g. Marconi, 1 comando provinciale catanzaro telefono e fax 0961-941 nel frattempo, i finanzieri attivavano anche i colleghi del comando provinciale di cosenza per l’esecuzione di una perquisizione presso l’abitazione dell’arrestato.
Anche tale azione dava esito positivo, in quanto venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro contanti per € 18.260,00 in banconote di piccolo taglio, plausibile provento del reato di spaccio e oltre cento cartucce per armi varie, alcune delle quali caricate a “pallettoni”, perfettamente conservate ed efficienti.
La cocaina sequestrata, una volta “tagliata” con altre sostanze e spacciata, avrebbe consentito ai “venditori di morte” un ricavo di almeno 300.000,00 euro.