Lamezia Terme, frantoio senza autorizzazioni ambientali: una denuncia

scoperto frantoio senza autorizzazione
scoperto frantoio senza autorizzazione

Scoperto un frantoio oleario privo di autorizzazioni ambientali: titolare denunciato e sequestrati impianto e piazzale esterno di oltre 1000 metri quadrati per violazione delle normative sullo smaltimento dei reflui

LAMEZIA TERME (CZ), 10 DIC 2024 – Continuano i controlli a tappeto dei Carabinieri forestali nella provincia di Catanzaro, con l’obiettivo di contrastare irregolarità nella gestione dei frantoi oleari e di garantire il rispetto delle normative ambientali. Nei giorni scorsi, un’operazione dei Nuclei Forestali di Lamezia Terme e Nocera Terinese ha portato alla denuncia del titolare di un opificio oleario, sorpreso a svolgere attività di molitura delle olive in assenza delle autorizzazioni ambientali obbligatorie e senza permessi per lo smaltimento dei reflui prodotti.

L’intervento delle forze dell’ordine ha portato al sequestro di un capannone industriale adibito illecitamente a frantoio e di un’area esterna di oltre 1.000 metri quadrati, oltre alle attrezzature utilizzate per le operazioni. L’attività era condotta senza alcun rispetto delle normative in materia di gestione delle acque di vegetazione e delle sanse umide, rifiuti che, se non trattati correttamente, possono avere un impatto gravemente inquinante sull’ambiente.

La legge italiana, integrata da disposizioni regionali, consente l’utilizzo agronomico dei residui derivanti dalla lavorazione delle olive, purché si rispettino specifici requisiti tecnici e si assicuri la tracciabilità del cosiddetto “sottoprodotto”. Questo comporta l’adozione di misure per la raccolta e il trasporto, la corretta registrazione delle operazioni e il controllo dei quantitativi distribuiti sul suolo. Il mancato rispetto di tali obblighi può comportare sanzioni penali e amministrative per gestione illecita di rifiuti.

Dall’avvio della campagna olearia in corso, i Carabinieri forestali di Catanzaro hanno effettuato numerosi controlli, portando alla chiusura di cinque attività irregolari, al sequestro di terreni di spandimento e invasi per le sanse umide e all’irrogazione di sanzioni amministrative per violazioni delle normative ambientali.

A supporto delle attività di controllo, i Carabinieri si avvalgono di droni e sorvoli aerei per monitorare aree rurali difficilmente accessibili. Questa metodologia ha permesso di individuare invasi utilizzati per lo smaltimento non autorizzato dei residui di lavorazione delle olive, potenzialmente pericolosi per i suoli e le falde acquifere.

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