Latitante cosentino arrestato mentre si godeva il sole a Nocera Terinese

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Dopo tre mesi il latitante, Francesco Costantino De Luca, esponente del clan Lanzino, viene arrestato mentre si godeva una giornata di sole a Nocera Terinese

Il latitante Francesco Costantino De Luca, considerato uno dei principali esponenti del clan Lanzino di Cosenza, si è conclusa oggi in maniera inaspettata. Dopo tre mesi e mezzo di fuga, l’uomo è stato arrestato mentre si trovava in spiaggia a Nocera Terinese, una località balneare al confine tra le province di Cosenza e Catanzaro. L’operazione, condotta dalla polizia, ha visto De Luca circondato da decine di agenti mentre si rilassava sotto l’ombrellone, ponendo fine alla sua latitanza iniziata il 14 maggio scorso.

De Luca, 53 anni, era sfuggito all’arresto nell’ambito dell’operazione antidroga “Recovery”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro. Nonostante la sua scomparsa, l’uomo era riuscito a mantenere contatti con i suoi avvocati, Angelo Pugliese e Michele Franzese, tramite una lettera inviata loro per preparare la sua difesa. Le indagini sul suo conto erano proseguite in sordina, culminando infine nel suo spettacolare arresto.

Al momento non è chiaro da quanto tempo De Luca si trovasse nella località tirrenica o se avesse trovato rifugio altrove prima di stabilirsi a Nocera Terinese. Alcuni sospetti favoreggiatori sono già stati individuati, ma le indagini continuano per far luce sulla rete che lo ha aiutato a restare in libertà per così tanto tempo. Dopo l’arresto, De Luca è stato trasferito nel carcere di Vibo Valentia.

Il latitante vanta precedenti per reati legati al traffico di droga e all’estorsione, ed è da tempo sospettato di appartenere al clan di ‘ndrangheta un tempo guidato dal defunto Ettore Lanzino. Nonostante sia sfuggito all’operazione “Reset”, De Luca è finito nuovamente nel mirino delle autorità, sospettato di essere coinvolto nel traffico di stupefacenti, in particolare nel taglio e nella distribuzione di cocaina. Secondo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, come Giuseppe Zaffonte e Celestino Abbruzzese, De Luca avrebbe svolto un ruolo chiave all’interno dell’organizzazione, diventando uno dei pochi leader ancora in libertà dopo le maxi-operazioni del 2022 e del 2024, che hanno decimato le gerarchie dei clan della zona.

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