Latitante campano arrestato a Cariati: i Carabinieri scoprono che il ‘turista’ nascosto in una casa vacanze era ricercato per gravissimi reati e utilizzava documenti d’identità falsi
CARIATI (CS), 17 AGO 2024 – Una vacanza in Calabria si è trasformata in un arresto per un pericoloso latitante campano. I Carabinieri della Stazione di Cariati, sotto la guida della Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno messo fine alla fuga di un 40enne salernitano, ricercato da un mese e già noto alle forze dell’ordine per gravissimi reati. L’uomo, che si nascondeva in una casa affittata per il periodo estivo, è stato arrestato ieri pomeriggio dopo essere stato smascherato grazie a una serie di controlli approfonditi.
A insospettire i Carabinieri è stato l’atteggiamento insolito del “turista”, che da giorni si era stabilito a Cariati, ma evitava qualsiasi contatto con l’esterno e usciva raramente di casa. Questa condotta riservata ha acceso i sospetti dei militari, che hanno deciso di effettuare una perquisizione nella sua abitazione. Durante il controllo, l’uomo ha cercato di ingannare le forze dell’ordine consegnando un documento d’identità falso. I Carabinieri non si sono lasciati ingannare e hanno deciso di approfondire le verifiche sul documento presentato.
Le indagini hanno rivelato che il numero di serie del documento fornito dal sospetto corrispondeva a un’altra identità. Questa scoperta ha portato al fotosegnalamento dell’uomo, che ha consentito di identificarlo correttamente come un pregiudicato originario di Salerno. Sul suo capo pendeva una misura cautelare, e il suo stato di latitanza era stato dichiarato appena un mese fa.
Il latitante è stato immediatamente arrestato e trasferito nel carcere di Castrovillari, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Oltre all’accusa che già gravava su di lui, l’uomo dovrà ora rispondere anche di falsa attestazione sull’identità personale e uso di documenti falsi. La vacanza in Calabria si è così conclusa con il ritorno in carcere per il pericoloso pregiudicato.
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