Esattamente 20 anni fa un’esondazione naturale del torrente Beltrame, spezzò la vita di 13 persone. Fu questo il tragico epilogo che colpì il Camping di Soverato “Le Giare”.
Oggi, 10 settembre 2020, non si può non riportare la nostra mente a quelle tragiche immagini. Immagini indelebili di un evento il cui dolore è ancora vivo nelle famiglie delle vittime e nella comunità che si è stretta allora nel dolore e si stringe oggi in un doloroso ricordo.
Turisti e membri di una colonia estiva, tra cui volontari e disabili persero la vita in quella notte.
Cosa è successo a “Le Giare” in quel 10 settembre del 2000
Le forti piogge cadute nelle 48 ore precedenti avevano ingrossato il torrente di Beltrame (vicino Soverato) in un’area soggetta ad esondazione naturale. La zona a ridosso della struttura del Camping “Le Giare” era soggetta ad incendi estivi e quando l’acqua del torrente ha esondato, ha trascinato con sé tronchi e detriti. Questi tronchi e detriti formarono una sorta di “diga” e quando questa diga cedette “esplose una bomba d’acqua” e l’ondata di piena fu ancora più distruttiva.
“Ogni 10 settembre tutta la comunità del Capoluogo e della sua provincia torna indietro nel tempo. A quella tragica giornata del 2000. A quella sciagura che rappresenta, ancora oggi, un taglio vivo e profondo nella nostra memoria”. Sono queste le parole del Sindaco del capoluogo di Regione, Sergio Abramo.
La strage di Soverato riempì le prime pagine dei giornali italiani, i tg ne parlarono per giorni. Si parlò della necessità in Calabria di fare di più da parte delle istituzioni di fronte al dissesto idrogeologico. E oggi è importante avanzare proposte sempre più innovative per la messa in sicurezza del territorio calabrese.
“È importante continuare ad onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita in quella notte – ha dichiarato ancora il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo -. Ida Fabiano, Serafina Fabiano, Mario Boccalone, Raffaele Gabriele, Paola Lanfranco, Iolanda Mancuso, Giuseppina Marsico, Franca Morelli, Rosario Russo, Antonio Sicilia, Salvatore Simone, Concetta Zinzi e Vinicio Caliò, il cui corpo, purtroppo, non è mai stato ritrovato”.
Esattamente 20 anni da quel triste evento. Andiamo di fretta, il tempo scorre velocemente, ma se ci fermiamo per un attimo, ci possiamo rendere conto di come certi avvenimenti possano rimanere impressi nella nostra memoria emozionale. Di come certe sensazioni collegate ad un lontano, ma significativo evento, possano restare vive dentro di noi. Seppur qualcosa si è perso. Qualcuno si è perduto.