Nel 1960, le sorelle Mirabal furono brutalmente assassinate per il loro impegno nella lotta per la libertà e i diritti umani, la loro morte, simbolo di resistenza e coraggio, ha ispirato la creazione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne
Il 25 novembre è una data che porta con sé un forte messaggio di lotta e resistenza contro la violenza di genere. La scelta di questa giornata non è casuale, ma affonda le sue radici in un tragico evento della storia recente: l’assassinio delle sorelle Mirabal, tre donne coraggiose che, negli anni ’50, si opposero al regime dittatoriale di Rafael Trujillo nella Repubblica Dominicana.
Le sorelle Mirabal, conosciute come “Las Mariposas” (le Farfalle), furono quattro: Patria, Minerva, Maria Teresa e Dedé. Ma sono le prime tre ad essere ricordate, per il loro attivismo e la loro tragica morte. Le sorelle si opposero pubblicamente alla dittatura di Trujillo, che governava il paese con un regime di terrore e oppressione. Il loro impegno in difesa dei diritti umani, e in particolare della libertà delle donne, le portò ad entrare nella resistenza contro la repressione del regime.
La loro storia e il sacrificio delle sorelle Mirabal
Nel 1959, le sorelle Mirabal si uniscono al movimento clandestino “14 de junio”, che lottava per rovesciare la dittatura. Minerva, Patria e Maria Teresa, insieme ad altri attivisti, pianificarono azioni di sabotaggio contro il regime. La loro lotta non era solo politica, ma anche un atto di ribellione contro una società patriarcale che limitava la libertà delle donne.
Nel novembre del 1960, le sorelle furono arrestate e imprigionate per un breve periodo. Il 25 novembre dello stesso anno, mentre erano sotto custodia del regime, le tre donne furono brutalmente assassinate da agenti della polizia di Trujillo. Le loro vite furono stroncate in un atto di violenza e sopraffazione, ma la loro morte divenne un simbolo di resistenza e di lotta contro ogni forma di oppressione, specialmente quella di genere.
Il loro sacrificio non fu vano. Le sorelle Mirabal sono diventate un emblema per tutte le donne che lottano per la giustizia e la dignità, non solo in Repubblica Dominicana, ma in tutto il mondo.
Il significato della giornata del 25 novembre
Nel 1999, le Nazioni Unite dichiararono ufficialmente il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal. La scelta di questa data non solo celebra il loro coraggio e il loro impegno, ma vuole anche sensibilizzare l’opinione pubblica globale sul dramma della violenza di genere che ancora oggi colpisce milioni di donne in ogni angolo del pianeta.
La violenza contro le donne assume molteplici forme: fisica, psicologica, economica, sessuale. Le statistiche sono allarmanti, e ogni anno centinaia di migliaia di donne subiscono violenze domestiche, aggressioni sessuali, mutilazioni genitali e, in alcuni casi, vengono uccise dai loro partner o ex partner. La violenza di genere è una piaga che ha radici profonde nelle disuguaglianze strutturali, nella discriminazione, nel sessismo e nel patriarcato che permeano la società.
Il 25 novembre è quindi un’occasione per riflettere sulle difficoltà che le donne devono affrontare, ma anche per riaffermare l’impegno collettivo a contrastare questa violenza. È una giornata di solidarietà, che coinvolge istituzioni, organizzazioni civili e la società nel suo complesso. Eventi pubblici, manifestazioni, conferenze e campagne di sensibilizzazione sono organizzati in tutto il mondo per denunciare la violenza e per ricordare che il cammino verso la parità di genere e la tutela dei diritti delle donne è ancora lungo.
Un impegno che continua
Le sorelle Mirabal ci ricordano che il cambiamento è possibile, ma che richiede coraggio, determinazione e sacrificio. Ogni anno, il 25 novembre, la memoria delle Mirabal si intreccia con la battaglia quotidiana di milioni di donne che lottano per un mondo più giusto, dove la violenza di genere venga finalmente eliminata.
Questa giornata ci esorta a prendere coscienza della realtà, a non ignorare le ingiustizie, e a unirci con determinazione, giorno dopo giorno, per costruire una società in cui ogni donna possa vivere senza paura, senza violenza e senza discriminazione