Oltre 40 rinvii a giudizio per le ‘ndrine romane nell’operazione Propaggine
ROMA, 3 MAG 2023 – L’Operazione Propaggine ha portato a oltre 40 rinvii a giudizio nell’ambito di una maxi inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma contro la prima “locale” di ‘ndrangheta individuata dagli inquirenti nella Capitale. La ventina di imputati, su un totale di 66, ha scelto il rito abbreviato. Fra gli imputati figurano i due boss ritenuti al vertice dell’organizzazione criminale, Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, appartenenti a storiche famiglie di ‘ndrangheta originarie di Cosoleto, centro in provincia di Reggio Calabria.
Le accuse, a vario titolo, comprendono associazione mafiosa, cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco, fittizia intestazione di beni, truffa ai danni dello Stato aggravata dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta, riciclaggio aggravato, favoreggiamento aggravato e concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la ‘locale’ operava a Roma dal 2015 dopo avere ottenuto l’investitura ufficiale dalla casa madre in Calabria. Gli indagati facevano riferimento anche al lavoro di alcuni magistrati e poliziotti che avevano lavorato prima in Calabria e poi a Roma. Questo dimostra come la ‘ndrangheta si sia radicata profondamente nel tessuto sociale e istituzionale della Capitale, avvalendosi di un network di contatti e di influenze.
Il processo inizierà il 12 settembre davanti all’ottava sezione penale del Tribunale di Roma.
È importante che le autorità continuino a collaborare e a coordinarsi per sconfiggere definitivamente queste organizzazioni criminali che minano la legalità e la sicurezza dei cittadini.