BRESCIA, 13 APR 2023 – La criminalità organizzata continua a rappresentare una minaccia per la società italiana. L’ultima inchiesta della DDA di Brescia, che ha portato all’accusa di 70 persone, dimostra come la ‘ndrangheta sia in grado di estendere la propria influenza ben oltre i confini delle regioni del sud Italia.
L’associazione criminale al centro delle indagini sarebbe nata all’ombra della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, ma avrebbe creato un “meccanismo” di falsa fatturazione attraverso società cartiere operanti nella Bergamasca. Questo sistema avrebbe consentito di sottrarre allo Stato oltre 20 milioni di euro di tributi non pagati tra il 2015 e il 2021.
Le accuse mosse dalla Pm Claudia Moregola includono l’associazione per delinquere aggravata dal metodo ‘ndranghetistico, usura, ricettazione, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e reati tributari.
Questo caso dimostra ancora una volta come la ‘ndrangheta sia in grado di infiltrarsi in settori economici vitali, come quello delle cartiere, al fine di sottrarre denaro ai cittadini italiani. Questa organizzazione criminale è stata in grado di creare un sistema di false fatture che ha permesso loro di evadere le tasse per anni, causando un danno economico notevole allo Stato italiano.
La lotta alla criminalità organizzata deve essere considerata una priorità assoluta per il nostro Paese. La corruzione e l’evasione fiscale rappresentano una minaccia per la stabilità economica e per la sicurezza dei cittadini. È necessario che le autorità continuino a lavorare insieme per smantellare queste organizzazioni criminali e punire coloro che le sostengono.
In conclusione, lo scandalo delle false fatture a Crotone dimostra ancora una volta la pericolosità della criminalità organizzata in Italia. È importante che la società italiana si mobiliti contro questo fenomeno e che le autorità competenti lavorino incessantemente per garantire la sicurezza e la giustizia per tutti i cittadini.