Nell’ambito di un’intensificazione straordinaria del dispositivo di sicurezza per la stagione
estiva 2018, i Finanzieri del Gruppo di Locri e della Sezione Navale di Roccella Jonica hanno
scoperto, grazie all’avvistamento dall’alto di un elicottero del Reparto Operativo Aeronavale
della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, 3 piantagioni di cannabis occultate nella fitta
vegetazione dell’Aspromonte ricadente nel Comune di Gioiosa Ionica.
Durante un volo di perlustrazione del territorio, l’equipaggio dell’elicottero “NEXUS Volpe
306” ha rilevato la presenza delle piantagioni e interessato la componente territoriale.
A seguito dei numerosi sequestri di piantagioni di Canapa Indiana effettuati negli ultimi anni nel territorio calabrese, soprattutto nel periodo estivo e autunnale, ove il clima si presta alla crescita rigogliosa di tale tipo di vegetale, La Guardia di Finanza ha studiato e concordato l‘impiego di mezzi aerei e terrestri congiuntamente, proprio perché, tramite i mezzi aerei si può contare di avere una mappatura precisa del contesto illecito in questione.
Le piantagioni sono risultate accuratamente e abilmente occultate tra la fitta vegetazione del costone di roccia rendendo difficoltosa sia l’individuazione dall’alto che l’accesso da terra.
Con l’aiuto dell’elicottero della Sezione Aerea del Corpo di Lamezia Terme e l’impiego di 2
pattuglie del Gruppo di Locri, si è effettuata una ricognizione dei luoghi al fine di individuare
una possibile via d’accesso alle piantagioni.
Il personale operante dopo essersi inoltrato nella fitta vegetazione nel comune di Gioiosa
Ionica (RC) all’interno di un’area demaniale boschiva, ha individuato 3 distinti terrazzamenti ove venivano complessivamente rinvenute 800 piante di “Cannabis Indica“, unitamente ad appositi impianti di irrigazione automatica.
Sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, le Fiamme Gialle
hanno proceduto al campionamento della sostanza ed alla distruzione delle tre piantagioni,
stanno procedendo ad ulteriori indagini, finalizzate all’individuazione dei responsabili.
Dalle piante, di varie dimensioni, sarebbe stato ottenuto un quantitativo pari a circa 925 kg di stupefacente che, una volta ceduto al consumatore finale, avrebbe generato un illecito
introito pari ad oltre 7 milioni di euro.