A San Ferdinando, i Carabinieri, insieme ai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria, hanno denunciato in stato di libertà due titolari di aziende agricole e comminato sanzioni amministrative, nell’ambito di mirata attività di controllo in tutto il territorio della piana di Gioia Tauro che continua al fine di prevenire e reprimere il dilagante fenomeno del “caporalato”, acuitosi specie in questo periodo di raccolta degli agrumi e con la presenza di numerosi migranti in cerca di lavoro.
Controllata un’impresa agricola a Rosarno
In particolare, gli uomini dell’Arma hanno controllato un’impresa agricola, a Rosarno, e riscontrato la presenza di tre braccianti, tra i quali un lavoratore di origine africana “in nero” e un altro in assenza della prescritta visita medica.
Controllo in un’azienda la cui sede legale risultava in Sicilia, ma di fatto operante nella piana di Gioia Tauro
Da verifiche effettuate presso una seconda azienda, invece, la cui sede legale risulta in Sicilia ma di fatto operante nel territorio della piana di Gioia Tauro, i carabinieri hanno identificato, otto braccianti agricoli, due di origine africana e sei italiani: gli ulteriori accertamenti posti in essere, hanno poi permesso di verificare come quattro di essi risultassero sprovvisti anche delle visite mediche obbligatorie.
I provvedimenti per i titolari delle due aziende agricole
Ad entrambe le aziende i militari operanti, hanno contestato una sanzione amministrativa di 3.600 euro, e denunciato all’Autorità Giudiziaria i titolari, rispettivamente un uomo ed una donna, per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
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