Il matrimonio è il giorno più bello della vita o almeno dovrebbe esserlo, il momento in cui prende il via una nuova famiglia, e proprio quando ci si prepara al gran giorno iniziano le prime riflessioni: è davvero necessario coinvolgere i genitori? Esistono diversi modi di pensare, alcuni più aperti, altri più tradizionali. Andiamo a capire meglio di cosa stiamo parlando.
C’è chi dice: no
A parte la famosa canzone di Vasco, tante giovani coppie preferiscono lasciare fuori dalla loro nuova famiglia o meglio già dalle scelte che riguardano il matrimonio i propri genitori. Non perché abbiamo qualcosa contro di loro, ma perché quel giorno rappresenta un passaggio, una “rottura” con la famiglia di origine. Forse è un modo per lanciare un segnale alle rispettive famiglie che la vita da quella data in poi assume un nuovo valore.
Chi invece… preferisce farli partecipare
Scelte, decisioni, assaggi, chiesa, musica, ha bisogno del consiglio spassionato della famiglia d’origine. A volte tenere in considerazione i propri genitori rappresenta un modo per fargli capire l’amore che si nutre per loro. Forse un modo tradizionale di ragionare, ma ancora oggi molto attuale.
Quale scelta preferire?
Non esiste una migliore e un peggiore, l’ importante è che gli sposi siano contenti, che facciano le loro scelte in maniera serena, condividendo nel modo che ritengano più giusto il giorno più importante della loro vita.
La regola delle precedenze
Cos’è? Sicuramente la regola aurea, come la Costituzione per la nostra Repubblica Italiana. La norma risulta quasi sacra se si vuole avere una giusta relazione con il coniuge, rispettive famiglie, amici e conoscenti. La regola prevede che per qualsiasi necessità il coniuge ha la precedenza. Prima il coniuge poi tutto il resto, quindi famiglia, amici e conoscenti. Questa regola va bene anche per farci individuare e capire quali devono essere le priorità e le necessità della coppia.