Mercato libero dell’energia elettrica: strategie per difendersi dalle truffe e dalle pratiche scorrette durante la transizione, comprendendo consigli pratici su come riconoscere le proposte ingannevoli dei call center
Con l’avvicinarsi della chiusura del mercato tutelato per l’energia elettrica, prevista per luglio, i consumatori devono prepararsi a un cambiamento significativo nel settore energetico. Questo passaggio, già avvenuto per il gas, comporterà la transizione al mercato libero anche per l’elettricità, con implicazioni per le bollette di milioni di famiglie italiane.
Insieme a questa opportunità di scelta, si presenta anche un rischio crescente di truffe e pratiche scorrette da parte di alcuni operatori del settore. Secondo l’associazione Codici, negli ultimi tempi si è verificato un preoccupante aumento delle segnalazioni riguardanti tentativi di inganno nei confronti dei consumatori.
“Questo periodo delicato è una vera e propria miniera per i truffatori”, afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici. “È essenziale che i consumatori siano informati su come difendersi. Prima di tutto, è importante chiarire che il passaggio al mercato libero non comporterà interruzioni del servizio elettrico.“
A partire da luglio, il mercato tutelato sarà disponibile solo per alcune categorie vulnerabili, mentre per gli altri consumatori si aprirà la possibilità di scegliere tra varie offerte sul mercato libero. Coloro che hanno optato per il mercato libero ma desiderano ritornare al mercato tutelato con tutele graduali possono farlo entro il 30 giugno.
È importante non cadere nelle trappole dei call center che prospettano scenari catastrofici, come la minaccia di disconnessioni se non si firma immediatamente un nuovo contratto, o aumenti esorbitanti delle bollette. I consumatori devono mantenere la calma, non farsi prendere dal panico e ricordare che hanno 14 giorni di tempo per esercitare il diritto di ripensamento. È fondamentale leggere attentamente ogni contratto proposto prima di firmare.
Spesso, le promesse fatte al telefono non trovano riscontro nei contratti ufficiali, poiché alcune clausole nascoste possono far lievitare i costi. Riguardo ai call center, è consigliabile evitare di dire “sì” in modo precipitoso.
“Abbiamo casi in cui i consumatori hanno scoperto di aver accettato un contratto senza rendersene conto, semplicemente rispondendo positivamente a una telefonata pubblicitaria“, continua Giacomelli. “Questo ‘sì’ viene interpretato come consenso a condizioni che poi si rivelano poco chiare o addirittura truffaldine.“
Il Registro delle opposizioni può essere uno strumento efficace contro le telefonate indesiderate, sempre più frequenti e moleste. Per quanto riguarda le visite a domicilio, è consigliabile verificare l’identità dell’operatore e prendersi il tempo necessario per valutare con attenzione ogni proposta commerciale, evitando chi spinge alla fretta.
Le segnalazioni di pratiche scorrette sono aumentate notevolmente in vista del passaggio al mercato libero, con consumatori che riferiscono di telefonate apparentemente da enti ufficiali come l’Arera, o da operatori che si spacciano per altre società per ottenere il consenso a contratti svantaggiosi.
“In questo periodo di transizione, è fondamentale prestare massima attenzione alle chiamate dai call center e alle proposte commerciali per cambiare fornitore o modificare le condizioni contrattuali“, conclude Giacomelli. “Le truffe sono un rischio reale, ma con la giusta prudenza si possono evitare brutte sorprese.“
Mentre l’Italia si prepara alla fine del mercato tutelato per l’elettricità, i consumatori sono chiamati a essere vigili e informati, difendendosi dalle insidie di un mercato più competitivo ma anche più esposto a frodi.