Sicurezza a Messina: dalle parole di Tozzi a Sciacca, un decennio di appelli ignorati
Nel contesto della sismicità che caratterizza la città di Messina, la recente polemica innescata dal geologo Mario Tozzi solleva interrogativi profondi sulla sicurezza sismica e sull’efficacia degli interventi in corso. La domanda cruciale persiste: Messina è davvero una città antisismica, come affermato nove anni fa dal capo del Genio Civile Gaetano Sciacca?
Nel 2014, Sciacca tracciò un quadro critico, identificando edifici a rischio come la Galleria Vittorio Emanuele, sottolineando che “la situazione è peggiorata.” Le dichiarazioni di Mario Tozzi, che avverte sulla vulnerabilità di Messina a un terremoto di 7,1 gradi, rinnovano l’attenzione su una questione che dovrebbe essere al centro dell’agenda cittadina ogni giorno, non solo nelle ricorrenze della tragedia del 1908.
Sciacca, a suo tempo, aveva elencato edifici a rischio, evidenziando le modifiche apportate a strutture come la Galleria Vittorio Emanuele, trasformata per ospitare attività commerciali. La situazione è complessa, con edifici aggiunti sopraelevazioni e modifiche al piano terra per scopi commerciali. Sciacca sottolineò che ci sono ancora edifici sicuri a Messina, realizzati secondo lo schema antisismico del piano regolare Borzì del 1908, mai veramente aggiornato.
A distanza di nove anni, tuttavia, poco sembra essere cambiato. Sciacca stesso ha rimarcato che “la situazione è peggiorata,” citando le preoccupazioni sulla viabilità cittadina. Questa stagnazione nelle misure di sicurezza solleva seri dubbi sulla capacità di Messina di affrontare un terremoto di grande magnitudo.
Tra progetto del Ponte e realismo sismico: il vitale bivio di Messina
La questione della sicurezza sismica a Messina si collega anche al dibattito su un’importante infrastruttura pianificata nel Sud Italia: il Ponte sullo Stretto di Messina. Le critiche di Mario Tozzi al progetto del ponte, definendolo come “unire due cimiteri,” sollevano ulteriori interrogativi sulla priorità degli investimenti pubblici. Tozzi mette in dubbio la sensatezza di spendere 12 miliardi di euro per un ponte a campata unica, sottolineando la necessità di priorità nella messa in sicurezza sismica del territorio dello Stretto.
La risposta della società Stretto evidenzia la capacità del Ponte di resistere a terremoti fino a 7.5 gradi, un livello superiore a quanto indicato dal geologo. La discussione sul Ponte si lega strettamente alla sicurezza sismica della regione e solleva domande più ampie sulle decisioni di investimento.
In conclusione, Messina affronta una duplice sfida: la sicurezza sismica delle sue strutture esistenti e la pianificazione di infrastrutture future. È essenziale che la città rifletta su queste questioni critiche, considerando il passato, imparando dalle lezioni e adottando misure concrete per garantire la sicurezza dei suoi cittadini in caso di un terremoto imminente.
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