Altri 142 migranti sbarcano nella notte sulle coste calabresi: tra loro donne e bambini
Un flusso incessante di sbarchi sta interessando il porto di Roccella Ionica, situato nella Locride, in Calabria, dove nelle ultime ore sono arrivati altri 142 migranti. Questa emergenza umanitaria ha messo a dura prova le infrastrutture logistiche e i servizi di accoglienza presso la tensostruttura portuale, costruita alcuni anni fa e gestita da Croce Rossa Italiana con il supporto di Medici Senza Frontiere. La situazione appare sempre più complessa, con le autorità locali impegnate a garantire un primo soccorso adeguato a un numero crescente di persone in arrivo.
L’ultimo fine settimana ha visto un’intensificazione degli sbarchi: dopo l’arrivo di 81 migranti venerdì, nella notte tra sabato e domenica si sono verificati due nuovi sbarchi a meno di due ore di distanza l’uno dall’altro. I profughi, in gran parte provenienti da Iran, Afghanistan e Iraq, sono stati intercettati al largo della costa calabrese a bordo di due barche a vela, localizzate e soccorse dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza. Tra i 142 migranti ci sono 34 donne, circa 20 bambini – alcuni dei quali molto piccoli, con meno di due anni – e almeno sei minori non accompagnati.
Questi sbarchi portano a 24 il numero complessivo degli arrivi nel porto di Roccella Jonica dall’inizio del 2024, con circa 1.500 persone accolte fino ad ora. Il porto ionico si è ormai affermato come uno degli approdi principali per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo, nonostante le difficoltà strutturali e organizzative che le autorità locali devono affrontare.
Dopo lo sbarco, i migranti sono stati sottoposti ai primi controlli medici e identificativi da parte delle forze dell’ordine e del personale sanitario. La Prefettura di Reggio Calabria ha disposto il loro trasferimento temporaneo presso la struttura di prima accoglienza situata all’interno del porto, in attesa di ulteriori disposizioni.
L’emergenza migratoria a Roccella Ionica è solo uno dei tanti tasselli di una crisi più ampia che continua a mettere alla prova le coste italiane, sollevando interrogativi urgenti sulle politiche di accoglienza e gestione dei flussi migratori.
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