Naufragio in Grecia, la strage dei 100 bambini
La barca è affondata a circa 80 chilometri a sud-ovest di Pylos. Sono stati dichiarati tre giorni di lutto per il naufragio in Grecia. Il naufragio dei migranti al largo del Mar Egeo, dove un peschereccio con a bordo forse fino a 750 persone si è capovolto a 47 miglia nautiche da Pylos, è destinato a diventare una delle più gravi tragedie marittime nel Mediterraneo. Al momento sono stati recuperati 78 corpi e 104 persone sono state tratte in salvo, ma le speranze per le centinaia di dispersi sono ormai minime. Nella stiva del peschereccio, secondo la testimonianza di un sopravvissuto, si trovavano “almeno 100 bambini”. Il numero di morti potrebbe arrivare a 600.
Manolis Makaris, il medico che ha curato i sopravvissuti nell’ospedale di Kalamata, ha sottolineato che nel naufragio di Pylos potrebbero esserci fino a 600 morti. Questa stima drammatica si basa sulle testimonianze dei sopravvissuti da lui assistiti. “Tutti mi hanno detto che sulla barca c’erano 750 persone, tutti mi hanno parlato di questo numero”, ha aggiunto.
Nel frattempo, la Grecia ha dichiarato tre giorni di lutto. La barca è affondata circa 80 chilometri a sud-ovest di Pylos mercoledì mattina, secondo la guardia costiera greca. L’agenzia di frontiera dell’UE, Frontex, ha dichiarato di aver avvistato la barca nel primo pomeriggio di martedì e ha immediatamente informato le autorità greche e italiane. Successivamente, la guardia costiera ha riferito che nessuno a bordo indossava giubbotti di salvataggio.
Le autorità greche hanno arrestato 11-12 persone accusate di essere gli scafisti dell’imbarcazione di migranti naufragata. Lo riporta la BBC, citando la televisione pubblica greca Ert. Secondo i media greci, si tratterebbe di persone di origine egiziana, identificate dai migranti soccorsi. Ogni migrante ha pagato tra i 4.000 e i 6.000 dollari per il viaggio, in cui molti di loro hanno perso la vita. Non è escluso che il numero degli arresti possa aumentare nelle prossime ore.