Morte dell’ex presidente Catanzaro: due medici a giudizio per falso documentale
Il prossimo 20 febbraio, presso il Tribunale di Reggio Calabria, avrà inizio il processo nei confronti di due medici della casa di cura “Villa Caminiti”, il chirurgo A. D. T. e il medico di guardia L. M., accusati di falso in relazione alla morte dell’imprenditore ed ex presidente del Catanzaro calcio, Giuseppe Cosentino, avvenuta il 13 luglio 2020. Il Gup di Reggio Calabria, Antonino Foti, ha rinviato a giudizio i due professionisti sanitari.
Questo nuovo procedimento si affianca al già in corso processo per omicidio colposo, nel quale sono imputati anche gli anestesisti M. P. e il cardiologo D. A. F., nell’ambito delle indagini sulla morte di Cosentino.
L’imprenditore aveva subito un intervento chirurgico presso la clinica “Villa Caminiti” di Villa San Giovanni. Tuttavia, le sue condizioni si sono aggravate, e Cosentino è stato trasferito prima all’ospedale di Polistena, sempre in provincia di Reggio Calabria, e successivamente nel reparto di rianimazione dell’Azienda ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro, dove è poi deceduto.
Questo nuovo procedimento penale è emerso dal secondo segmento dell’indagine, coordinata dalla Procura guidata da Giovanni Bombardieri. Tale indagine ha individuato presunte irregolarità nella documentazione relativa all’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto l’ex presidente del Catanzaro calcio.
In particolare, il chirurgo A.D.T. è accusato anche di aver apposto di propria iniziativa sulla liberatoria medica la firma falsa di Cosentino.
Il 20 febbraio, i due medici affronteranno la loro prima udienza davanti al Tribunale, in composizione monocratica, per rispondere delle accuse a loro carico. Si tratta di un momento fondamentale che getta ulteriore luce sui dettagli di questo caso complesso e delicato.