Morti sul lavoro: la Calabria al centro dell’emergenza

Incidente sul lavoro, morti sul lavoro, operaio
Incidente sul lavoro, morti sul lavoro, operaio

La Calabria emerge come epicentro di una crisi nazionale sul lavoro, mentre dati allarmanti rivelano un aumento degli infortuni e una disparità nel tasso di mortalità tra lavoratori italiani e stranieri

Il 28 aprile, giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, offre un momento cruciale per riflettere sulla tragica realtà delle morti sul lavoro che persistono quotidianamente. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, veterano nella lotta per la sicurezza dei lavoratori in Italia, sottolinea l’importanza di questa giornata e lancia un accorato appello per un’immediata azione preventiva.

Nonostante gli sforzi delle istituzioni e dei media, i dati del 2023 indicano un aumento degli infortuni sul lavoro dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Questo suggerisce che i lavoratori non sono adeguatamente protetti durante le loro attività quotidiane. Sebbene si sia registrata una diminuzione significativa degli infortuni mortali in itinere, probabilmente legata al diffuso ricorso allo smart working, ciò non corrisponde a un effettivo miglioramento delle condizioni di sicurezza complessive.

Un elemento critico emerso è il numero sottostimato di morti nell’economia sommersa, che amplifica ulteriormente la gravità della situazione. L’Osservatorio Vega ha elaborato statistiche dettagliate sull’incidenza della mortalità tra i lavoratori, regione per regione, evidenziando una realtà spaccata: alcune regioni si trovano in una situazione di “zona rossa” con un tasso di mortalità superiore alla media nazionale, mentre altre presentano una maggiore sicurezza.

Particolarmente preoccupante è il rischio elevato affrontato dai lavoratori stranieri, con un tasso di mortalità doppio rispetto ai loro colleghi italiani. Questo sottolinea la necessità di misure specifiche per proteggere questa categoria di lavoratori.

Per invertire questa tendenza drammatica, è fondamentale utilizzare i dati come base per l’azione preventiva. Gli studi e le analisi dell’Osservatorio Vega dovrebbero essere impiegati come strumenti pratici per migliorare la sicurezza sul lavoro. Ciò richiede un impegno diffuso nella formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, insieme a ispezioni e sanzioni efficaci per garantire il rispetto delle normative di sicurezza.

Rossato sottolinea che la disciplina in materia di sicurezza sul lavoro è già presente, ma deve essere applicata con rigore. Investire nella salute e nella sicurezza dei lavoratori non è un costo, ma un investimento fondamentale per il futuro del paese. È tempo che l’Italia esca dall’inerzia che perpetua questa tragedia, poiché l’ignoranza e l’inettitudine nella tutela dei lavoratori si traducono in infortuni evitabili, e talvolta fatali.

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