Estradati due presunti narcotrafficanti calabresi legati alla ‘Ndrangheta

Guardia di Finanza
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Patrimonio criminale sequestrato: oltre 50 milioni di euro in beni legati alla ‘Ndrangheta

Nel corso di una operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Bologna, la Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Fiumicino e il supporto dello Scico, due individui sospettati di appartenere a una pericolosa banda di narcotrafficanti legata alla ‘ndrangheta sono stati estradati dal Paraguay in Italia. Questo avvenimento segue alla loro fuga dall’arresto lo scorso 30 maggio.

I due soggetti italiani, entrambi identificati come Giuseppe Giorgi con età di 26 e 22 anni rispettivamente, erano stati individuati in Sud America e arrestati insieme a due complici locali, un cittadino brasiliano e uno paraguaiano, lo scorso luglio.

Secondo le indagini, i due Giuseppe Giorgi avrebbero rivestito ruoli chiave all’interno di un’organizzazione criminale dedicata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Sarebbero stati strettamente legati a una pericolosa cosca di ‘ndrangheta e sarebbero stati considerati uomini di fiducia del principale promotore dell’associazione criminale, Giuseppe Romeo. Da quest’ultimo avrebbero “ereditato” una vasta rete di contatti nel mondo del narcotraffico a livello internazionale.

L’operazione di estradizione è stata eseguita con successo dopo che i due individui sono stati catturati nel territorio sudamericano. Dopo essere stati espulsi dal Paraguay, i due Giuseppe Giorgi sono stati trasferiti in Spagna, dove sono stati detenuti dalla Polizia spagnola in attesa dell’estradizione verso l’Italia.

L’arresto di questi individui è stato reso possibile grazie a un’indagine complessa guidata da Roberto Ceroni della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bologna. L’indagine, durata oltre due anni, ha portato al sequestro di una notevole quantità di droga, inclusi 43 chili di cocaina e hashish. Inoltre, quattro soggetti italiani sono stati arrestati in flagranza di reato in relazione a quest’operazione.

L’indagine, coordinata dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha anche portato al sequestro di un considerevole patrimonio. Oltre 40 immobili e terreni, di cui 29 in Emilia Romagna e 13 in Calabria, sono stati confiscati per sproporzione. Inoltre, sono stati sequestrati 14 autoveicoli/motocicli, beni di lusso, 44 rapporti bancari e 80 società, attività commerciali e partecipazioni sociali, il tutto stimato ad un valore complessivo superiore a 50 milioni di euro.

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