Il naufragio del caicco a Steccato di Cutro, che ha provocato la morte accertata di 94 persone, è stata una tragedia che ha scosso l’Italia e il mondo intero. L’inchiesta sulla vicenda ha fatto emergere alcuni aspetti sconcertanti del traffico di esseri umani e della disperazione dei migranti che cercano di fuggire dalle guerre e dalle persecuzioni.
Secondo la testimonianza di uno dei sopravvissuti, i migranti a bordo del caicco sono stati privati dei loro cellulari al momento dell’imbarco e poi restituiti senza scheda. Questo significa che non avevano la possibilità di chiamare per chiedere aiuto in caso di emergenza. Inoltre, durante i primi giorni di viaggio, sono stati costretti a viaggiare al buio, senza luce naturale, e solo dopo tre giorni sono stati autorizzati a salire in coperta.
Questi dettagli raccapriccianti mostrano la crudeltà degli scafisti che sfruttano la disperazione dei migranti per lucrare sui loro sogni di una vita migliore. È un crimine contro l’umanità che non può e non deve essere tollerato.
Durante l’udienza, i testimoni hanno identificato alcuni dei presunti scafisti coinvolti nel traffico di esseri umani. Due di loro, Sami Fuat e Khalid Arslan, erano presenti in aula. Il terzo, Gun Ufuk, era collegato dal carcere di Tolmezzo, mentre il quarto, Hafab Hussnain, non ha preso parte all’udienza.
I testimoni hanno anche confermato che l’organizzatore del viaggio era un pakistano che loro conoscono come Ali Hassan. Inoltre, hanno indicato i ruoli dei vari membri dell’equipaggio, tra cui un quinto scafista che si occupava del timone e che è deceduto nel naufragio.
La testimonianza dei sopravvissuti e la collaborazione con le autorità sono fondamentali per smantellare le reti criminali che gestiscono il traffico di esseri umani. È importante che le vittime di questi crimini vengano ascoltate e che i responsabili siano perseguiti e puniti.
Il traffico di esseri umani è un fenomeno complesso e multifattoriale che richiede un approccio globale e coordinato da parte della comunità internazionale. È necessario agire per prevenire la disperazione dei migranti, migliorare le condizioni di vita nei paesi di origine e di transito, e combattere le reti criminali che lucrano sulla loro sofferenza.
Questa tragedia ci ricorda la necessità di proteggere la vita e la dignità umana. Lavoriamo insieme per porre fine al traffico di esseri umani e per costruire un mondo più giusto e solidale.
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