Un altro terribile ritrovamento ha scosso la comunità di Steccato di Cutro, a poco meno di un mese dal naufragio di un barcone di migranti avvenuto nelle acque del Mar Ionio.
Verso le ore 10.00 di oggi, un peschereccio ha avvistato in mare il corpo di una donna, a poche decine di metri dalla riva, in località Praialonga.
La Guardia Costiera si è immediatamente recata sul posto per recuperare la salma e portarla presso il porto di Le Castella.
La donna, di circa 30 anni, potrebbe essere una delle migranti scomparse nel naufragio avvenuto lo scorso febbraio, che ha provocato la morte accertata di quasi cento migranti e diversi dispersi.
Crisi migratoria
Questo ritrovamento di un corpo in mare è solo l’ennesima testimonianza di una tragedia che sembra non aver fine. Sono sempre di più i migranti in cerca di una vita migliore. Le cause profonde di questa crisi migratoria sono spesso la povertà, la violenza e l’instabilità politica dei molti paesi di provenienza. Molte persone sono costrette a mettersi in viaggio su barconi precari, esponendosi a gravi rischi per cercare di raggiungere l’Europa. Il naufragio di Cutro ha evidenziato la necessità di maggiori controlli e misure di sicurezza per evitare simili tragedie.
Sono necessarie politiche a livello internazionale per affrontare queste problematiche, garantendo il rispetto dei diritti umani e l’accesso a condizioni di vita dignitose per tutti. Solo in questo modo potremo prevenire futuri naufragi e tragedie umanitarie simili a quella di Steccato di Cutro.