‘Ndrangheta: 44 misure cautelari in quattro regioni

Carabinieri operazione anti 'ndrangheta
Carabinieri operazione anti 'ndrangheta

‘Ndrangheta nel mirino: arresti e perquisizioni in quattro regioni

CATANZARO, 29 GEN 2025 – Una vasta operazione antimafia è scattata questa mattina in Calabria e in altre tre regioni italiane: Lazio, Piemonte e Lombardia. I Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro e del ROS, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura del capoluogo calabrese, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro nei confronti di 44 persone.

L’inchiesta ha portato all’arresto di 15 individui, condotti in carcere, mentre altri 29 sono stati posti agli arresti domiciliari. Le accuse contestate ai destinatari delle misure cautelari spaziano da associazione di tipo ‘ndranghetistico a traffico di armi, passando per reati contro la persona e il patrimonio aggravati dalle finalità mafiose. Tra le ipotesi di reato figurano anche la procurata inosservanza di pena, lo scambio elettorale politico-mafioso e violazioni in materia di stupefacenti.

L’operazione rappresenta un nuovo colpo alla criminalità organizzata calabrese e si inserisce nell’ambito di un’indagine ancora in corso, attualmente nella fase preliminare. I dettagli dell’inchiesta saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa prevista per le ore 11:00 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro.

Secondo le prime indiscrezioni, l’indagine avrebbe portato alla luce una fitta rete di relazioni tra esponenti della criminalità organizzata e ambienti della politica locale, con presunti favori elettorali in cambio di appalti e concessioni. Il traffico di armi sarebbe stato gestito con collegamenti internazionali, mentre il controllo del territorio veniva esercitato anche attraverso atti intimidatori e violenze.

Le forze dell’ordine continuano a intensificare il contrasto alla ‘ndrangheta, ritenuta una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo, con ramificazioni ben oltre i confini calabresi. L’indagine odierna conferma l’attenzione delle autorità nel colpire le strutture operative e finanziarie delle cosche, impedendone l’espansione e il condizionamento della vita economica e sociale del territorio. Il lavoro della magistratura e delle forze di polizia rimane fondamentale per smantellare i gruppi criminali e assicurare alla giustizia i responsabili delle attività illecite.

AGGIORNAMENTO DELLE 6.45:

Tra gli arrestati figurano il sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, il suo vice Ernesto Maria Menniti e il presidente del Consiglio comunale Maicol Paparo. Le accuse includono associazione di tipo ‘ndranghetistico, traffico di armi, reati contro la persona e il patrimonio aggravati dalle finalità mafiose, scambio elettorale politico-mafioso e violazioni in materia di stupefacenti.

Le indagini hanno evidenziato presunti legami tra esponenti politici locali e la criminalità organizzata, con particolare riferimento alla ‘ndrina Gallace, attivo nel basso Ionio catanzarese. Già in passato, operazioni come “Itaca-Free Boat” avevano portato alla luce infiltrazioni mafiose nel territorio di Badolato, coinvolgendo amministratori locali e imprenditori.

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