Una massiccia operazione antimafia, denominata Reset, ha scosso la città di Cosenza, con la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catanzaro che ha condotto una vasta retata contro la ‘ndrangheta cosentina. Sono state arrestate ben 202 persone, nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge complessivamente 254 indagati. Gli arresti riguardano una serie di reati gravi, tra cui estorsioni, scommesse clandestine, traffico e spaccio di droga. La DDA di Catanzaro ha coordinato l’operazione, guidata dal procuratore capo Nicola Gratteri, che mira a debellare la presenza e l’influenza della criminalità organizzata nella regione.
Le operazioni sono state portate avanti dai carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, dalle Squadre Mobili delle Questure di Cosenza e Catanzaro, dal Servizio Centrale Operativo di Roma, dai finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, dal Nucleo di Polizia Valutaria di Reggio Calabria, dal GICO del Comando Provinciale di Catanzaro e dallo SCICO di Roma. L’obiettivo è smantellare i diversi gruppi criminali che operano nella città e contrastare le attività illecite legate alla ‘ndrangheta.
Le accuse contestate dalla DDA di Catanzaro sono estremamente gravi e includono associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con finalità mafiose, associazione a delinquere per la gestione illecita di attività di gioco e scommesse, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, nonché altri reati aggravati dalla finalità mafiosa.
Inoltre, sono stati eseguiti sequestri preventivi d’urgenza su beni immobili, aziende, società e beni mobili registrati, riconducibili a numerosi indagati, per un valore stimato superiore a 72 milioni di euro. Tali sequestri saranno sottoposti al vaglio del Giudice per le Indagini Preliminari.
Nell’inchiesta sono coinvolti diversi clan mafiosi attivi nella città di Cosenza. Tra di essi, vi sono quelli legati alla figura storica di Ettore Lanzino e Francesco Patitucci, nonché il gruppo noto come gli “zingari” di via Popilia, che sono considerati una roccaforte del traffico di droga.
Tra le persone arrestate, vi è anche il sindaco sospeso di Rende, Marcello Manna, che è stato posto agli arresti domiciliari. Marcello Manna è coinvolto in un’indagine riguardante una presunta corruzione politico-elettorale risalente alle elezioni comunali del 2019. Altri membri dell’amministrazione comunale, inclusi Pino Munno, assessore, sono indagati nell’ambito della stessa inchiesta. Anche un attuale amministratore del comune di Cosenza, Francesco De Cicco, è finito sotto indagine, le cui vicende sarebbero legate ad episodi del passato.
Nel corso della retata, sono stati arrestati anche alcuni esponenti di spicco dei gruppi criminali coinvolti, come il consulente finanziario ritenuto vicino a Roberto Porcaro, Francesco Patitucci, Michele Di Puppo e altri membri del gruppo di Rende, tra cui Andrea Mazzei. Anche l’avvocato Paolo Pisani risulta iscritto nell’inchiesta, a cui viene contestato un reato aggravato dall’ex articolo sette, con conseguente divieto dell’esercizio della professione forense.
L’operazione della DDA di Catanzaro non si è limitata al capoluogo bruzio, ma ha coinvolto anche il territorio della Valle dell’Esaro, con l’applicazione di nuove misure nei confronti del gruppo dei Presta di Roggiano Gravina. Tra gli inquisiti figurano anche Gianfranco Ruà e Gianfranco Bruni, noto come “il Tupinaro”.
Tutte le persone coinvolte nell’inchiesta si professano innocenti e devono essere considerate tali fino alla conclusione definitiva del processo giudiziario. L’operazione di vasta portata ha portato all’arresto di numerosi individui, con 139 persone in carcere, 51 ai domiciliari, 11 sottoposte a obblighi di dimora e un divieto dell’esercizio della professione. Al momento, altre 52 persone sono rimaste in libertà.
L’operazione della DDA di Catanzaro rappresenta un importante colpo inflitto alla ‘ndrangheta a Cosenza e dimostra la determinazione delle autorità nello sradicare le attività criminali che minano la sicurezza e il benessere della comunità. La lotta contro la criminalità organizzata continua e sarà necessario un impegno costante per garantire un futuro migliore per la città e la regione.