‘Ndrangheta: arrestato il latitante Pelle, detto “Ciccio Pakistan” a Lisbona. Era ricercato per omicidio

Arrestato boss latitante Francesco Pelle
Arrestato boss latitante Francesco Pelle

Arrestato il boss originario di Locri, Francesco Pelle, detto “Ciccio Pakistan” a Lisbona. Definito uno dei 30 latitanti più pericolosi

Il boss di ‘ndrangheta, Francesco Pelle, originario di Locri (RC) e soprannominato “Ciccio Pakistan”, di 43 anni, è stato rintracciato a Lisbona e arrestato. Il latitante è stato scovato dai Carabinieri in una clinica della capitale portoghese dove era in cura per Covid.

Il boss “Ciccio Pakistan” era ricercato, anche all’estero, dal giugno 2019, per associazione di tipo mafioso e omicidio. Condannato alla pena dell’ergastolo, il boss originario di Lori figura tra i 30 latitanti più pericolosi, inserito nel programma speciale di ricerca del Ministero dell’Interno.

La condanna per la “strage di natale del 2006”

Il PELLE, condannato in via definitiva alla pena dell’ergastolo in quanto riconosciuto colpevole di omicidio aggravato dalle finalità mafiose in danno di Maria Strangio, cl. ‘73 (la cosiddetta “strage di natale del 2006”, la cui risposta della consorteria avversaria è la successiva “strage di Duisburg” del 2007), era latitante dal giugno 2019, allorquando, poco prima della sentenza della Corte di Cassazione che ne decretò la condanna definitiva, fece perdere le sue tracce.

I canali di cooperazione internazionale

Le attività di Polizia Giudiziaria hanno beneficiato dei canali di cooperazione internazionale attivati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, che da tempo beneficiano dell’assistenza tecnica del progetto I-CAN, una rete internazionale interforze a contrasto di una delle mafie più pericolose al mondo, la ‘Ndrangheta.

Il lavoro del Procuratore Giovanni Bombardieri e del Sostituto Procuratore Alessandro Moffa

I Carabinieri  Reparto Operativo reggino, collaborato dai colleghi del Gruppo di Locri e della Compagnia di Bianco, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nelle persone del Procuratore Giovanni Bombardieri, del Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo e del Sostituto Procuratore Alessandro Moffa, da tempo erano sulle tracce del latitante ed in ultimo lo avevano localizzato proprio nella penisola iberica, dove è stato arrestato in una struttura ospedaliera lusitana.

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