‘Ndrangheta. Decapitati i vertici di due cosche di Cosenza. Gratteri: “I calabresi non sono omertosi non sapevano con chi parlare”
Nella prima mattinata odierna, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un articolato provvedimento di fermo di indiziato di delitto della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), nei confronti dei 18 soggetti appartenenti ai due principali clan di ‘ndrangheta operanti a Cosenza.
Ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di omicidio, estorsione (tentata e consumata, vari episodi), porto e detenzione abusivi di arma (diversi episodi), ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, usura (diversi episodi), lesioni, tutti aggravati dalle modalità mafiose.
In conferenza stampa, tenutasi questa mattina alle ore 11,00, presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, il Procuratore Capo Nicola Gratteri ha tenuto a sottolineare l’importanza del lavoro di tre differenti organi delle forze dell’ordine come di un unico organo e dell’importanza della presenza di noi giornalisti per testimoniare un lavoro che si sta costruendo da tre anni.
“Perché la gente deve sapere quello che stiamo facendo, per valutare se fidarsi o meno e per valutare se noi possiamo essere veramente credibili o meno”. Ha dichiarato Gratteri e prosegue:
“metterò più giorni a disposizione per ascoltare la gente che subisce vessazioni nella pubblica amministrazione e li inciterò a venire a parlare con me. In questo lavoro ho il supporto di un Tenente Colonnello dei Carabinieri e di un Colonnello della Guardia di Finanza che vengono qui ad aiutarmi, per incoraggiare la gente che vuole denunciare”.
Conclude il Procuratore Capo:“Ripeto ancora per l’ennesima volta, i calabresi non sono omertosi non sapevano con chi parlare”.