Sequestrati beni per oltre 7 milioni di euro a un professionista ritenuto vicino alla cosca ‘ndranghetista “Grande Aracri”, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa
La Guardia di Finanza di Crotone ha eseguito oggi un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro nei confronti di un professionista ritenuto vicino alla potente cosca di ‘ndrangheta “Grande Aracri”. Il provvedimento, emesso dalla Sezione Penale del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è l’epilogo di una complessa indagine patrimoniale coordinata dal Procuratore della Repubblica facente funzioni di Catanzaro, Vincenzo Capomolla.
L’uomo, recentemente condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’Operazione “Thomas”, è accusato di aver accumulato beni attraverso proventi derivanti da attività illecite o, in alternativa, di possedere un patrimonio sproporzionato rispetto al reddito ufficialmente dichiarato.
Grazie a un’accurata analisi di documentazione bancaria e societaria, gli investigatori sono riusciti a ricostruire gli asset finanziari e patrimoniali riconducibili al professionista e al suo nucleo familiare. Tra i beni sequestrati figurano immobili, aziende, quote societarie, conti correnti e polizze assicurative, tutti ritenuti frutto delle attività criminali della cosca.
Questo sequestro rappresenta un ulteriore tassello nelle azioni della Procura della Repubblica di Catanzaro e della Guardia di Finanza mirate a contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale. L’obiettivo è impedire che la ‘ndrangheta possa contaminare il tessuto imprenditoriale locale e mettere le mani su imprese sane. Le misure di prevenzione patrimoniale, come quella eseguita oggi, sono uno strumento chiave nella lotta contro le organizzazioni mafiose, colpendo direttamente i loro patrimoni illeciti.
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