Sequestrati beni per oltre 91.000 euro a un affiliato della cosca ‘Papanicari’, accusato di omessa dichiarazione patrimoniale e traffico di stupefacenti
I finanzieri del Comando Provinciale di Crotone hanno sequestrato beni per un valore superiore ai 91.000 euro a un soggetto ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta dei “Papanicari”. L’operazione, eseguita nella città pitagorica, è il risultato di un’accurata attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Crotone e su richiesta della Procura della Repubblica.
Il soggetto in questione era stato condannato in via definitiva per reati di associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti, ed è stato ritenuto responsabile di aver omesso di comunicare, come previsto dalla legge 646/1982 (la “Rognoni – La Torre”), le variazioni patrimoniali superiori a 10.329 euro. La normativa obbliga, infatti, le persone condannate per reati di criminalità organizzata a informare ogni cambiamento nel loro patrimonio per un periodo di dieci anni. In caso di inadempimento, sono previste pene severe, comprese la reclusione fino a sei anni e sanzioni pecuniarie.
Il soggetto controllato aveva accumulato ricavi per oltre 91.000 euro tra il 2022 e il 2023, grazie alla gestione di un’attività commerciale nel settore dell’abbigliamento. La sua posizione è stata immediatamente segnalata all’Autorità Giudiziaria, che ha disposto il sequestro preventivo dei beni. Tra questi figurano i capi di abbigliamento in vendita, i ricavi derivanti dalla loro vendita, oltre a somme di denaro depositate sui conti correnti e beni mobili e immobili, in vista di una possibile futura confisca.
L’inchiesta, ancora nella fase preliminare, è in corso e proseguirà con verifiche processuali in contraddittorio con la difesa dell’indagato. Le indagini, coordinate dalla Procura, confermano ancora una volta l’importanza di contrastare le forme di criminalità economico-finanziaria, che, pur apparendo meno gravi in termini di danno immediato all’economia, rappresentano spesso una via di infiltrazione mafiosa nel tessuto sociale e commerciale del territorio.
Le forze dell’ordine ribadiscono la centralità di azioni di prevenzione e repressione di comportamenti che minano la sicurezza e l’integrità economica della comunità.
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