‘Ndrangheta: inchiesta tra Cuneo, Torino e Reggio Calabria. Indagati anche tre carabinieri

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Questa mattina l’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino ha portato all’arresto di 12 persone (4 ai domiciliari e 8 in carcere), appartenenti alla famiglia di ‘ndrangheta Luppino, originaria di Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC). L’inchiesta ha permesso di effettuare inoltre circa 30 perquisizioni tra Cuneo, Torino e Reggio Calabria.

La famiglia Luppino, ben vicina agli interessi socio-economici di Bra, a Cuneo, operava in un vero e proprio “locale di ‘ndrangheta”, come ha dichiarato il collaboratore di giustizia Domenico Agresta.

L’inchiesta, coordinata dai pm Stefano Castellani e Paolo Cappelli, è nata nel 2017, proprio a partire dalle dichiarazioni di Agresta.

La cosca risulta collegata alla potente famiglia Alvaro di Sinopoli. Tra i principali business della locale Luppino c’era il narcotraffico, anche di cocaina.

Il procuratore capo Anna Maria Loreto spiega come la locale Luppino che “da almeno il 2015 era fortemente ramificata nel territorio e nella pubblica amministrazione”.

Tra gli indagati anche tre carabinieri, due dei quali all’epoca dei fatti in servizio alla caserma di Bra e uno alla caserma di Villa San Giovanni. I tre carabinieri sono accusati a vario titolo di favoreggiamento personale e rivelazione di segreti d’ufficio aggravati dall’agevolazione mafiosa.

Anche due agenti della polizia penitenziaria del carcere di Saluzzo (dove un componente della famiglia di ‘ndranghetaLuppino era recluso) indagati perché accusati di procura di beni vietati.