L’EDITORIALE
La ‘ndrangheta è una delle organizzazioni criminali più pericolose e potenti del mondo. Originaria della Calabria, si è espansa su scala globale, con presenza in tutti i cinque continenti. Secondo le ultime indagini della Direzione Investigativa Antimafia del 2022, la ‘ndrangheta può contare su un esercito di circa 250.000 affiliati sparsi nel mondo e di più di 400.000 favoreggiatori tra affiliati e non affiliati solo in Calabria, con un fatturato annuo di circa 150 miliardi di euro.
La ‘ndrangheta si è sviluppata a partire da organizzazioni criminali operanti nella provincia di Reggio Calabria, dove è fortemente radicata. Tuttavia, il potere mafioso si estende anche nelle province di Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza. La sua attività principale è il narcotraffico, seguita dalla partecipazione in appalti, condizionamento del voto elettorale, estorsione, usura, traffico di armi, gioco d’azzardo, e smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi.
In Calabria, la ‘ndrangheta esercita un profondo condizionamento sociale, basato sia sulla forza delle armi che sul ruolo economico raggiunto attraverso il riciclaggio del denaro. Quest’attività permette di controllare ampi settori dell’economia, dall’impresa al commercio e all’agricoltura, spesso con la connivenza di aree della pubblica amministrazione a livello locale e regionale di tutti gli schieramenti politici.
Secondo la Corte d’appello di Catanzaro nel 2019, in Calabria vi sarebbero 166 cosche con almeno 4.000 affiliati. Tuttavia, secondo altre stime, la ‘ndrangheta sarebbe attiva in 30 nazioni con 400 cosche e 60.000 affiliati, di cui la maggior parte in Calabria. La sua presenza all’estero è sempre più radicata, soprattutto in Canada, dove si stima che il fatturato derivante dal traffico di droga ammonti a circa 48 miliardi di dollari canadesi all’anno.
Ma non è solo il narcotraffico a fare la fortuna della ‘ndrangheta. Infatti, grazie alla sua ramificazione in vari settori dell’economia, l’organizzazione criminale calabrese ha la capacità di influenzare l’andamento del mercato e dell’economia in Italia e all’estero. Secondo una ricerca della Confesercenti del 2021, solo in Italia, la mafia incide per il 7% sul Pil nazionale, ovvero una cifra pari a circa 119 miliardi di euro all’anno.
La relazione della Commissione parlamentare antimafia del 20 febbraio 2008 afferma che la ‘ndrangheta “ha una struttura tentacolare priva di direzione strategica ma caratterizzata da una sorta di intelligenza organica”, e la paragona alla struttura del movimento terroristico islamico al-Qaida. La sua struttura altamente organizzata le consente di agire in modo estremamente efficace, senza dover fare affidamento su un unico capo o leader. Al contrario, la sua leadership è collegiale e diffusa, rendendo l’organizzazione ancora più difficile da smantellare.
La ‘ndrangheta è anche responsabile di gravi danni ambientali. Infatti, l’organizzazione criminale calabrese è coinvolta nello smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi, un’attività che ha un impatto devastante sulla salute umana e sull’ambiente. Secondo uno studio del 2021 dell’Università della Calabria, il 71% dei siti di smaltimento illecito di rifiuti tossici e pericolosi in Italia si trova in Calabria.
La ‘ndrangheta rappresenta una minaccia per la democrazia e lo Stato di diritto in Italia. Infatti, l’organizzazione criminale ha la capacità di influenzare le decisioni politiche e di condizionare il voto elettorale in alcune aree della Calabria. Secondo un’indagine del 2021 del quotidiano La Repubblica, la ‘ndrangheta controlla il 30% dei comuni della Calabria.
Inoltre, la ‘ndrangheta ha anche un impatto sul sistema giudiziario italiano, minacciando e intimidendo i magistrati che cercano di combattere l’organizzazione criminale. Secondo un rapporto del Consiglio d’Europa del 2021, la ‘ndrangheta è responsabile di una percentuale significativa degli attacchi ai magistrati italiani.
La ‘ndrangheta rappresenta una delle organizzazioni criminali più pericolose e potenti del mondo, con una presenza globale e un giro d’affari di miliardi di euro all’anno. La sua attività principale è il narcotraffico, ma l’organizzazione criminale calabrese è coinvolta anche in altre attività illecite, come lo smaltimento di rifiuti tossici e pericolosi e la corruzione politica. La ‘ndrangheta rappresenta una minaccia per la democrazia e lo Stato di diritto in Italia e nel mondo, e il suo smantellamento rimane una delle sfide più grandi per le autorità italiane e internazionali.
Combattere la ‘ndrangheta per ricostruire una società libera e giusta
Ho sentito parlare della ‘ndrangheta fin da quando ero bambino. Crescendo in Calabria, ho visto come questa organizzazione criminale abbia esercitato il suo potere sulla mia terra e sulla mia gente. Avevo poco meno di 14 anni e prima di andare a scuola mi alzavo presto al mattino per andare a fare un programma in radio e parlare della ‘ndrangheta. Nel pomeriggio, andavo al bar del mio quartiere da “Mariettina” e facevo le interviste con una piccola radio che registrava, chiedendo ai residenti del quartiere che cosa pensassero della ‘ndrangheta. Successivamente, sono approdato a Telespazio Calabria dove ho condotto il TG Spazio e ho vissuto il periodo dei sequestri, narrando la storia di Cesare Casella e degli altri sequestrati degli anni ’90. Ho avuto modo quindi di toccare con mano come il narcotraffico, l’estorsione, l’usura e lo smaltimento di rifiuti tossici abbiano distrutto la vita di molte famiglie calabresi.
Ma non è solo la violenza che mi fa paura. Ciò che mi spaventa di più è il fatto che la ‘ndrangheta sia diventata così potente da poter condizionare la vita politica ed economica della mia regione e del mio Paese. La sua ramificazione in vari settori dell’economia la rende capace di influenzare il mercato e di condizionare le decisioni politiche, con conseguenze nefaste per l’intera società.
Inoltre, la ‘ndrangheta rappresenta una minaccia per la democrazia e lo Stato di diritto. L’organizzazione criminale ha la capacità di intimidire i magistrati e di condizionare il voto elettorale in alcune aree della Calabria. Questo significa che la nostra democrazia non funziona come dovrebbe e che il nostro sistema giudiziario è in pericolo.
Siamo di fronte a una sfida enorme, che richiede il coraggio e la determinazione di tutte le forze sane della società. Dobbiamo lottare contro la ‘ndrangheta e contro ogni forma di criminalità organizzata, rafforzando le nostre istituzioni, sostenendo i magistrati e i giornalisti che lavorano per svelare la verità e proteggendo le vittime di questo sistema malato. Solo così potremo liberarci dalla morsa della ‘ndrangheta e ricostruire una società libera e giusta per tutti.
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