Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione
Distrettuale Antimafia, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio
Calabria e personale della locale Questura hanno eseguito un provvedimento emesso
dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria con il quale è stata
disposta, nei confronti di GIUNGO Andrea cl. ’72 l’applicazione della misura di
prevenzione patrimoniale del sequestro di beni a questi riconducibili, stimati in circa 50
mila euro.
Il provvedimento eseguito si fonda sulle risultanze delle indagini svolte dalla Polizia di Stato
nell’ambito della c.d. operazione “Il Padrino”, conclusa nel 2014 con l’esecuzione di
provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 25 presunti affiliati alle cosche di
‘ndrangheta “De Stefano” e “Tegano” di Reggio Calabria.
In tale contesto, veniva tratto in arresto anche GIUNGO Andrea per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. – quale partecipe dell’associazione di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta, nelle sue articolazioni territoriali delle cosche “De Stefano” e “Tegano” e, in particolare, per aver favorito la latitanza di De Stefano Paolo Rosario cl. ‘76 e di Tegano Giovanni cl. ‘39, vertici delle omonime strutture criminali.
Con sentenza n. 1315/16 emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria del 10.10.2016
– depositata il 08.04.2017 – GIUNGO Andrea è stato condannato ad anni 14 di reclusione e
12 mila euro di multa.
Lo stesso, in particolare, è stato “… ritenuto uno dei “fedelissimi” del già latitante DE
STEFANO Paolo Rosario cl. 1976, in atto sottoposto a regime detentivo speciale ex art.41
bis O.P.. Il proposto avrebbe svolto in particolare, il ruolo di messaggero, collante e cerniera
per la trasmissione delle “imbasciate” tra i componenti del sodalizio DE STEFANO e quello
dei TEGANO. Giungo Andrea sarebbe, inoltre, stato presente in ogni fase della gestione
della latitanza di Giovanni TEGANO curata in prima persona, tra gli altri, da POLIMENI
Carmine e SICILIANO Giancarlo”.
Le predette risultanze sono state ritenute sufficienti dalla Sezione Misure di Prevenzione del
Tribunale di Reggio Calabria “per esprimere, allo stato degli atti, un giudizio incidentale di
pericolosità sociale qualificata del proposto ai sensi dell’art.4 lett. a) D.Lgs. 159/2011 perché soggetto indiziato di appartenenza alla ‘ndrangheta…”.
Su tali basi venivano delegati al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria/G.I.C.O. della
Guardia di Finanza, dalla citata Direzione Distrettuale Antimafia, appositi approfondimenti a
carattere economico/patrimoniale, volti all’individuazione dei beni mobili ed immobili
riconducibili al proposto.
La conseguente attività investigativa – valorizzando le funzioni proprie del Corpo della
Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione della
criminalità nel tessuto economico del Paese e di aggressione ai patrimoni illecitamente
accumulati – si è concentrata sulla ricostruzione della capacità reddituale e del complesso
dei beni di cui il proposto e il relativo nucleo familiare è risultato poter disporre, direttamente o indirettamente nell’ultimo ventennio, accertando la notevole sproporzione degli investimenti rispetto alle risorse lecite dichiarate.
Alla luce di quanto sopra, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione –
su richiesta della citata DDA, con il provvedimento in esecuzione ha disposto il sequestro di
beni e rapporti finanziari riconducibili al proposto GIUNGO Andrea e al proprio nucleo
familiare – del valore stimato in circa € 50.000,00.
Principalmente il sequestro ha riguardato la “Casa Famiglia Ciccilla” con sede a Reggio
Calabria – impresa individuale esercente l’attività di assistenza residenziale per anziani – la
cui gestione è stata ora affidata ad un amministratore giudiziario appositamente nominato dal Tribunale di Reggio Calabria.
Le operazioni di accesso presso la suddetta casa famiglia sono state eseguite unitamente a
personale dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Reggio Calabria che ha
effettuato i controlli di competenza in materia igienico sanitaria nonché verificato
l’adeguatezza dei livelli di assistenza prestata agli anziani ivi ospitati, senza rilevare
irregolarità in relazione al mantenimento e alla cura degli alloggiati.
Con il provvedimento eseguito sono state altresì sottoposte a vincolo cautelare numerose
polizze assicurative, nonché rapporti finanziari intestati o riconducibili al proposto e ai
componenti il proprio nucleo familiare aventi saldo attivo superiore a € 1.000,00.
Le ulteriori attività connesse alla ricerca delle disponibilità finanziarie riconducibili al GIUNGO Andrea e al suo nucleo familiare, in esecuzione del citato provvedimento, hanno permesso di individuare e sottoporre a sequestro un ulteriore conto corrente sul quale era in liquidazione un bonifico di importo superiore a € 25.000,00, derivante dal riscatto di una polizza assicurativa intestata al proposto.