‘Ndrina Gallace:un impero criminale tra Calabria, Lazio e Nord Italia
Nata a Guardavalle, in Calabria, negli anni ’50, la ‘ndrina Gallace ha costruito nel tempo una delle più solide e ramificate organizzazioni criminali della ‘ndrangheta, con un’influenza che si estende ben oltre i confini calabresi. Dal controllo dei boschi e degli appalti forestali, il clan ha saputo evolversi nel tempo, conquistando fette di potere nel narcotraffico internazionale, nelle estorsioni, nel riciclaggio di denaro e negli appalti pubblici. L’espansione geografica li ha portati a insediarsi stabilmente nel Lazio e nel Nord Italia, sfruttando reti di contatti e alleanze con altri clan per consolidare il loro dominio.
Le origini e la faida dei boschi
Negli anni ’50 e ’60, Guardavalle era un territorio segnato da scarse opportunità economiche, in cui l’unico settore redditizio era quello degli appalti forestali. La competizione per il controllo di questo settore portò alla cosiddetta “faida dei boschi” nel 1977, che vide la contrapposizione tra i Vallelunga e i Loielo, con i Gallace schierati al fianco di questi ultimi. La vittoria dei Vallelunga segnò un riassetto degli equilibri criminali, permettendo a questa fazione di estendere il proprio controllo su attività più lucrative come il narcotraffico e i sequestri di persona.
La strage di Guardavalle e l’espansione nel Lazio
Negli anni ’90, la ‘ndrina Gallace è stata coinvolta in numerosi episodi di sangue, tra cui la strage di Guardavalle nel 1991. L’organizzazione ha poi progressivamente esteso il proprio raggio d’azione, spostandosi verso il Lazio, in particolare nelle città di Nettuno e Anzio, dove ha messo radici nel settore dell’edilizia, nella gestione di locali commerciali e nelle attività di riciclaggio.
Uno dei momenti chiave della loro espansione è stato l’arrivo di Carmelo Novella, boss che ha tentato di rendere più autonoma la ‘ndrangheta lombarda rispetto alla casa madre calabrese. Tuttavia, la sua ambizione è stata stroncata nel 2008 con il suo omicidio in un bar di San Vittore Olona, sancendo il predominio della ‘ndrangheta reggina e la fine di ogni ipotesi autonomista.
Le grandi operazioni e gli arresti
A partire dagli anni 2000, le forze dell’ordine hanno intensificato la loro pressione sulla ‘ndrina Gallace, portando a una serie di operazioni che hanno inferto duri colpi al clan:
- Operazione Appia (2005): colpo all’infiltrazione dei Gallace nell’edilizia di Nettuno, con conseguente scioglimento del comune.
- Operazione Itaca-Freeboat (2013): smantellata una rete di traffico di droga e usura che operava tra Lazio e Calabria.
- Operazione Area 51 (2017): arresti e sequestri di beni per smantellare un vasto traffico di cocaina tra Calabria e Lombardia.
- Operazione Molo 13 e Keu (2021): nuove indagini confermano il coinvolgimento del clan nel traffico internazionale di stupefacenti.
L’arresto nel 2021 di Cosimo Damiano Gallace, trovato in un bunker a Isca sullo Ionio, e quello di Antonio Gallace nel 2022 a Nettuno rappresentano due successi importanti per la giustizia nella lotta alla criminalità organizzata.
Il futuro del clan
Nonostante i numerosi arresti e sequestri patrimoniali, la ‘ndrina Gallace resta una delle più influenti nel panorama mafioso italiano. La sua capacità di adattarsi ai mutamenti economici e sociali, investendo in settori leciti e illeciti, rende la sua completa eradicazione un compito complesso. Tuttavia, l’azione costante delle autorità dimostra che il contrasto alla criminalità organizzata non si arresta, e la morsa dello Stato si stringe sempre di più attorno a questi imperi criminali.