La nonna sospettata di infanticidio avrebbe abbandonato il neonato in uno zainetto sulla scogliera dopo il parto
VILLA SAN GIOVANNI (RC), 1 GIU 2024 – La tragedia che ha scosso Villa San Giovanni, con la scoperta di un neonato morto in uno zaino abbandonato tra gli scogli, ha visto un nuovo sviluppo con il fermo della nonna del neonato. Il giudice per le indagini preliminari, Giovanna Sergi, ha ratificato il provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Reggio mercoledì scorso, concedendo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, concordando con l’accusa mossa dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Walter Ignazitto e dal pm Tommaso Pozzati.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile e dai Carabinieri, la donna, madre della tredicenne con disabilità psichica che ha dato alla luce il neonato, avrebbe agito subito dopo il parto. Si suppone che abbia collocato il neonato appena nato in uno zainetto per poi abbandonarlo sulla scogliera vicino al lungomare di Villa San Giovanni. Le telecamere di videosorveglianza hanno confermato che lo zaino è stato posizionato tra gli scogli dalla donna, che ora è accusata di infanticidio con l’aggravante dell’abbandono materiale e morale.
Durante l’interrogatorio di garanzia, la donna ha scelto di non rispondere alle domande. Le indagini della Procura ordinaria continuano per accertare se ci siano altre persone coinvolte, mentre un altro fronte investigativo, guidato dal procuratore dei minorenni Roberto Di Palma e dal sostituto Giuseppe Creazzo, cerca di identificare il padre del neonato.
Il caso ha suscitato grande sconcerto e indignazione nella comunità locale, portando alla ribalta l’importanza di affrontare le problematiche legate alla gravidanza in giovane età e alla necessità di fornire sostegno e assistenza adeguata a ragazze vulnerabili e alle loro famiglie. La ricerca della verità su questo tragico evento continua, con l’obiettivo di fare giustizia per il piccolo innocente che ha perso la vita in circostanze così tragiche e cupe.